Gli economisti si attendevano una recessione
Dopo la recessione vista nel primo semestre dell'anno scorso analisti ed economisti erano concordi nel prevedere una nuova flessione del PIL statunitense tra la seconda metà del 2023 e la prima del 2024.
L'economia USA si sta invece rivelando ben più resistente del previsto e nelle ultime settimane i previsori stanno rapidamente rivedendo le stime: lo scenario è cambiato nettamente e in meglio.
Inflazione e rialzo tassi Fed alla base delle stime
Ma ricapitoliamo la situazione.
Nei primi due trimestri del 2022 l'economia americana fece segnare tassi di crescita negativi, configurando quindi una recessione tecnica. La causa dell'arretramento fu un effetto collaterale del massiccio rimbalzo visto l'anno precedente dopo il crollo visto nei trimestri centrali del 2020, quelli colpiti dall'uragano Covid.
La recessione prevista per quest'anno avrebbe dovuto invece essere la conseguenza del massiccio rialzo dei tassi di interesse voluto dalla Federal Reserve per frenare l'inflazione, salita su livelli mai più registrati dall'inizio degli anni '80. A marzo 2022, ovvero poco dopo il primo ritocco all'insù dei fed funds, la probabilità di recessione misurata da un sondaggio di Reuters era del 25%.
A ottobre era schizzata al 65%. Ora invece si attesta al 55%. Al fattore tassi si è poi aggiunta la crisi finanziaria delle banche regionali, altro elemento che aveva fornito argomenti per prevedere una discesa del PIL americano in territorio negativo.
La locomotiva americana non rallenta
La realtà sta però smentendo le stime.
Dopo la flessione vista nella prima metà dell'anno scorso l'economia USA ha ripreso a marciare senza incertezze mettendo a segno nei successivi quattro trimestri crescita e del 2,6%, 2,9%, 1,1% e 2,4%. Il tasso di disoccupazione (l'altro target, oltre l'inflazione, nel mandato della Fed) resta bassissimo: 3,5% il dato di luglio.
Tengono i consumi
Alla base della forza della congiuntura USA sembra esserci la tenuta dei consumi, in barba alla riduzione del potere di acquisto provocato dal balzo dell'inflazione.
La solidità della crescita economica è così evidente da aver indotto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell a dichiarare, nella conferenza stampa che ha seguito la riunione di fine luglio, che lo staff macroeconomico della banca centrale americana non prevede più una recessione ma un evidente rallentamento.
Maggiori dettagli potrebbero emergere dai verbali del FOMC che verranno pubblicati in serata.