USA: l'inflazione inizia a scendere grazie al petrolio

Benzina giù: buone notizie per la driving season USA

Gli automobilisti americani tirano un sospiro di sollievo. Il prezzo della benzina negli USA è sceso sotto quota 4 dollari/gallone (pari a 1,02 euro al litro circa) per la prima volta da marzo. Il carburante aveva toccato a giugno un massimo a 5,02 dollari/gallone.
In quel periodo il petrolio WTI oscillava intorno ai 123-124 dollari/barile. Oggi oscilla sui 93-94 ma alla fine della scorsa settimana aveva sfiorato quota 87.

La massiccia correzione del greggio sta quindi in parte salvando la cosiddetta driving season, ovvero il periodo estivo in cui gli americani usano di più l'auto.

Le oscillazioni del prezzo del greggio causate dalla guerra Russia-Ucraina stanno oltretutto determinando un andamento anomalo del prezzo della benzina: solitamente le quotazioni crescono fino al Labor Day, a inizio settembre, festività che tradizionalmente segna la fine della driving season.

Inflazione: primi segnali incoraggianti

La flessione del prezzo del carburante si inserisce nel più ampio contesto delle tensioni inflazionistiche.
Gli ultimi dati relativi al mese di luglio hanno evidenziato una flessione consistente: dal +9,1% di giugno a +8,5%. I mercati finanziari hanno immediatamente scontato uno scenario macro migliore, con borse in rialzo (recessione meno cruenta) e dollaro in calo (Fed meno aggressiva sui tassi). C'è da osservare però che gran parte della discesa dell'inflazione è dovuta ai capitoli più volatili, ovvero cibo ed energia.

Il dato "core" sui prezzi al consumo si è infatti attestato a +5,9%, esattamente come a giugno.

Questo sta a significare che le dinamiche strutturali dei prezzi al consumo non evidenziano ancora segnali di inversione? Non esattamente in quanto il dato "core" ha toccato il massimo a marzo con un +6,5% per poi ripiegare e scivolare sotto il 6%.
È presto per trarre conclusioni ma qualche segnale incoraggiante si inizia a vedere.

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