Unimpresa: intervento governativo giustificato per extra ricavi bancari di 11 miliardi

08/08/2023 11:45

Unimpresa: intervento governativo giustificato per extra ricavi bancari di 11 miliardi
Con l'attuale tasso zero sui conti correnti e la crescita del costo del denaro, le banche italiane incassano più di 25 miliardi di euro l'anno senza alcuno sforzo. Questo è un aumento del 76% rispetto all'anno precedente, che si traduce in un guadagno extra di oltre 11 miliardi. Questo margine di interesse è calcolato come la differenza tra i tassi attivi applicati su circa 670 miliardi di depositi bancari remunerati allo 0,32% e "impiegati" sotto forma di prestiti a famiglie e imprese per un totale di 1.312 miliardi, con un tasso medio del 4,25%. La differenza tra i tassi "passivi" riconosciuti sui depositi e quelli "attivi" applicati sui prestiti garantisce alle banche uno "spread" di 393 punti.

Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa, sostiene che questo comportamento delle banche giustifica l'intervento del governo con la tassa sugli extra profitti delle banche. Questo perché le banche approfittano dell'aumento del costo del denaro, deciso dalla Banca centrale europea, offrendo una remunerazione molto bassa ai loro clienti. Questo permette alle banche di incassare decine di miliardi di euro senza fare nulla e senza costi, sfruttando la politica della BCE che non solo non riesce a contenere l'inflazione, ma danneggia anche l'economia reale, con un impatto molto negativo sul credito.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, il totale dei prestiti a famiglie e imprese, come riportato dalle statistiche della Banca d'Italia, ammonta a 1.312 miliardi. Questa cifra è sostenuta da diverse forme di raccolta bancaria, in particolare da circa 669 miliardi di depositi bancari. Nonostante un aumento progressivo dei tassi offerti dalle banche sui depositi vincolati o a durata prestabilita, i tassi sui conti correnti sono rimasti molto bassi, passando dallo 0,02% di giugno 2022 allo 0,32% di giugno dell'anno seguente. Questo denaro è acquistato dalle banche dalla propria clientela a prezzi molto bassi per poi essere rivenduto sotto forma di prestiti a tassi sempre più alti, adesso mediamente al 4,25%.

Di conseguenza, il margine di interesse, su un volume molto grande di liquidità acquistata quasi gratuitamente e rivenduta a prezzi molto più alti, è enorme. In totale, calcolato in punti base, è pari a 393 e genera, tenendo in considerazione i 669 miliardi di raccolta utilizzati per i prestiti, più di 26 miliardi l'anno di guadagni extra, il 76% in più rispetto all'anno precedente, pari a oltre 11 miliardi di extra ricavi.
Spadafora afferma che, sebbene sia legittimo che le banche debbano produrre profitto per creare valore per i loro azionisti, sarebbe auspicabile vedere comportamenti meno avventati e più attenti alle esigenze dell'economia reale in un periodo di congiuntura ancora incerto.

I tassi sui conti correnti erano pari allo 0,02% a giugno 2022 e sono saliti allo 0,32% a giugno dell'anno successivo. Contemporaneamente, i tassi sui depositi vincolati con durata prestabilita o a scadenza sono arrivati oltre il 3%. I tassi per i prestiti concessi alle imprese erano in media pari all'1,74% a giugno 2022 e sono arrivati al 4,25% a giugno dell'anno successivo. I mutui alle famiglie, invece, venivano concessi con tassi medi pari al 2,68% a giugno 2022 e si stima si siano portati al 4,50% a giugno dell'anno successivo.

Spadafora fa appello alla BCE, che dovrebbe aumentare il costo del denaro dall'attuale 4,25% al 4,5% il 27 luglio, affinché fermi subito la corsa al rialzo, come auspicato anche dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Chiede inoltre alla presidente Lagarde di ascoltare le esigenze delle piccole e medie imprese.

(NEWS Traderlink)

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