La Piazza Affari ha raggiunto i massimi del 2008 grazie alla performance di Unicredit, con il FTSE MIB in aumento dello 0,6%. Altri indici italiani, come il FTSE Italia All-Share, sono saliti dello 0,5%, mentre il FTSE Italia Mid Cap ha registrato una leggera diminuzione dello 0,3% e il FTSE Italia STAR dello 0,2%.
I mercati azionari europei sono deboli, con l'Euro Stoxx 50 in calo dello 0,1%, il FTSE 100 in aumento dello 0,2%, il DAX in calo dello 0,1%, il CAC 40 in calo dello 0,2% e l'IBEX 35 in calo dello 0,5%.
I futures sugli indici azionari americani sono al di sotto della parità, con l'S&P 500 in calo dello 0,2%, il NASDAQ 100 in calo dello 0,1% e il Dow Jones Industrial in calo dello 0,3%. Nella sessione precedente, gli indici principali degli Stati Uniti hanno chiuso in aumento, con l'S&P 500 in aumento dell'1,07%, il NASDAQ Composite dell'1,74% e il Dow Jones Industrial dello 0,35%.
Il mercato azionario giapponese è positivo, con il Nikkei 225 che ha chiuso in aumento dello 0,54%. Le borse cinesi sono incerte, con l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen in aumento dello 0,65% e l'Hang Seng di Hong Kong in calo dello 0,15%.
L'euro si sta depreciando rispetto al dollaro e ha raggiunto i minimi dal 12 dicembre, con l'EUR/USD che si attesta intorno a 1,0770.
I BTP sono in peggioramento, ma lo spread rimane stabile. Il rendimento del decennale è del 3,83% (rispetto al 3,77% della chiusura precedente), con lo spread sul Bund a 156 bp (156) (dati MTS).
Unicredit registra un aumento del 9,9% e raggiunge i massimi del 2015 grazie ai risultati del quarto trimestre 2023. I ricavi totali sono stati di 6,0 miliardi di euro, in aumento del 4,6% su base annua e superiori ai 5,6 miliardi del consensus. Il margine di interesse ha raggiunto i 3,6 miliardi, in aumento del 5,7% su base annua e superiori ai 3,5 miliardi del consensus. L'utile netto contabile è aumentato a 2,8 miliardi, in aumento del 14,1% su base annua e superiore agli 1,1-1,2 miliardi del consensus, mentre l'utile netto si attesta a 1,9 miliardi, in aumento del 19% su base annua e superiore agli 1,0 miliardi circa del consensus.
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