UniCredit prevede di rinegoziare nel 2024 l'accordo di distribuzione con Amundi, l'asset manager francese, se quest'ultima desidera continuare la collaborazione con il principale partner italiano dopo la scadenza del contratto nel 2027, come riportato da una fonte.
È nell'interesse di UniCredit anticipare la discussione di un contratto che potrebbe portare benefici, soprattutto in un periodo in cui le banche cercano di aumentare i profitti derivanti dalle commissioni per compensare il calo del margine di interesse dovuto ai tassi al picco. La fonte ha anche rivelato che dal prossimo anno UniCredit potrebbe ottenere una percentuale maggiore delle commissioni sulla vendita dei fondi di Amundi, il principale asset manager europeo. In passato, diverse fonti avevano sottolineato come i minimi garantiti contrattualmente ad Amundi rappresentassero un punto cruciale in vista di un rinnovo contrattuale.
Né Amundi né UniCredit hanno voluto commentare la questione. Il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, si è posto l'obiettivo di far generare alla seconda banca italiana 1,4 miliardi di euro di commissioni aggiuntive annuali. Amundi, per mantenere un partner essenziale nel suo principale mercato estero, potrebbe considerare l'ipotesi di offrire a UniCredit condizioni più favorevoli, inclusa una maggiore quota di commissioni, come rivelato da fonti a fine 2023. I termini dell'accordo di distribuzione decennale tra le due società, risalente al 2017, sono stati definiti onerosi, in seguito alla vendita di Pioneer Investments ad Amundi, per la quale UniCredit ha ricevuto un prezzo di 3,55 miliardi di euro, incassando un dividendo straordinario di 315 milioni di euro.
Durante la presentazione dei risultati annuali di UniCredit, gli analisti hanno chiesto se ci potessero essere ritardi nella strategia di Orcel di trattenere più commissioni di asset management, considerando che il contratto con Amundi è valido fino al 2027. In caso di terminazione dell'accordo, UniCredit avrebbe bisogno di tempo per sostituire i fondi di Amundi nei portafogli dei propri clienti.
Secondo Orcel, UniCredit dipende da Amundi per il 70-80% del risparmio gestito, mentre la banca si concentra su "creare valore" per il restante 20-30%. Un ulteriore intoppo nei rapporti tra i partner è stato l'ingresso nel 2022 di Credit Agricole, il maggior azionista di Amundi, come principale investitore di Banco Bpm, un'azienda di dimensioni minori che UniCredit ha considerato come possibile acquisizione. Nel tentativo di aumentare le commissioni, Orcel ha creato un team dedicato a riorganizzare i fondi forniti dai principali player sotto il marchio proprietario 'onemarkets'. Quest'anno UniCredit inizierà a distribuire ai propri clienti fondi forniti da Azimut, nell'ambito di una partnership siglata da Orcel nel dicembre 2022. Nel 2023, le commissioni hanno rappresentato il 32% dei ricavi di UniCredit, con un aumento dell'1% rispetto all'anno precedente, se si escludono i 235 milioni di euro di calo dovuti alla riduzione delle commissioni sui conti correnti e al costo delle operazioni di cartolarizzazione.
(Redazione)