Trading automatico o discrezionale: quali sono le differenze?

18/09/2023 11:38

Trading automatico o discrezionale: quali sono le differenze?

Trading automatico: cosa è 

Spesso ci si chiede se sia meglio operare utilizzando il trading automatico oppure quello discrezionale.

La risposta non è né semplice, né scontata, quindi è opportuno cercare di valutare tutti gli aspetti inerenti alle rispettive tipologie di operatività. 

Quando si parla di trading automatico, si fa riferimento all’utilizzo di determinati algoritmi in grado di rilevare i segnali di mercato ed aprire o chiudere le posizioni relative ai singoli titoli.

Il tutto, in modo autonomo, ovvero per conto dell’investitore ma senza che questo intervenga, materialmente, nell’operatività. 

Quindi, è un software che prende tutte le decisioni? E il fattore umano? 

Il trader può ovviamente indirizzare il software e quindi dare input operativi ma, materialmente, non sarà lui a gestire l’aspetto manuale. 

Ergo, la cosiddetta parte strategica e le istruzioni operative sono a panaggio del trader mentre il lato operativo compete esclusivamente al programma, ovvero al software

Risulta quindi errato pensare che il fattore umano sia completamente escluso da questa tipologia di gestione del trading. 

Trading discrezionale: che cos’è 

Al contrario, il trading discrezionale è completamente nelle mani del trader. 

Sarà quindi il fattore umano quello ad essere determinante: il trader, infatti, avrà il compito di studiare il mercato, l’andamento del singolo titolo, operare secondo le proprie conoscenze, competenze, intuizioni. 

Insomma, mentre nel trading automatico la parte di analisi, valutazione e operatività compete al software (certo, sulla base delle indicazioni di massina fornite dall’essere umano), nel trading discrezionale, come dice la parola stessa, il tutto è a discrezione del singolo investitore. 

Anche il mero inserimento degli ordini di acquisto o vendita viene quindi demandato al trader. 

Pare quindi evidente come, in questa tipologia operativa, la singola persona abbia nelle proprie mani il proprio destino e la responsabilità delle scelte effettuate (anche da un punto di vista puramente operativo). 

Esistono ovviamente vantaggi e svantaggi in entrambi i sistemi operativi, quindi, come già accennato, non si può dire quale sia, genericamente, la forma migliore. 

Trading automatico o discrezionale: vantaggi e svantaggi 

Risulta dunque interessante valutare sia i vantaggi che gli svantaggi sia per ciò che concerne il trading automatico che quello discrezionale. 

Il trading automatico permette di ridurre l’impatto emotivo nelle decisioni prese, operare su più fronti e godere di più opportunità, avere a disposizione software che possono confermare o smentire i dogmi dell’investitore ed operare in maniera oggettiva

D’altro canto, presenta anche degli svantaggi, quali, ad esempio, la minor adattabilità alla mutazione degli scenari di mercato, la scarsa flessibilità e il dare l’idea che tutto sia semplice ed elementare, visto che ci pensa un software a fare tutto (o quasi). 

Il trading discrezionale, invece, è decisamente più malleabile rispetto alle evoluzioni dei mercati, è più responsabilizzante in quanto le decisioni vengono prese in prima persona dal trader e consente di controllare e gestire al meglio i singoli movimenti. 

Può però diventare molto stancante, sia da un punto di vista mentale che fisico. 

Le discriminanti nella scelta tra le due tipologie di trading, a questo punto, sono il tempo, la conoscenza e la velocità di esecuzione.

Ognuno sceglierà ciò che è più confacente alle proprie esigenze.
 

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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