La seduta di oggi ha visto una mancanza di direzione chiara per i mercati europei, inclusa Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,1% a 28.367 punti, con alcuni titoli in rialzo come Telecom Italia (+3,7%), Finecobank (+1,7%), Tenaris (+1,4%) e Mps (+1,4%), mentre Amplifon (-2,7%), Mediobanca (-2,1%) e Prysmian (-1,8%) hanno registrato perdite.
Nel frattempo, sul fronte di Wall Street la situazione è stata piuttosto stabile, dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici che hanno rafforzato l'idea di una Federal Reserve ancora restrittiva.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a settembre hanno registrato una crescita superiore alle aspettative, indicando una domanda solida da parte dei consumatori, mentre la produzione industriale è aumentata, suggerendo che il settore manifatturiero si sta stabilizzando.
Guardando ai contratti swap, i trader si aspettano un aumento dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve a gennaio, con una probabilità del 60%. Nel frattempo, il presidente della Federal Reserve di Richmond, Thomas Barkin, ha affermato che i politici hanno ancora tempo per decidere se mantenere stabili i tassi d'interesse o aumentarli.
I rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni si sono avvicinati ai massimi del 2007, salendo al 4,82%. In Europa, lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è ampliato a 200 punti base, con il rendimento del Btp decennale italiano in aumento al 4,88%. In mattinata, l'indice Zew tedesco ha mostrato una ripresa a ottobre.
Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio è in calo, con il Brent a 89,2 dollari al barile, mentre il gas si attesta a 48,8€/Mwh. Sul fronte valutario, l'euro si apprezza rispetto al dollaro, raggiungendo quota 1,059, mentre il dollaro/yen rimane stabile intorno ai 149,7. Nel frattempo, si sta diffondendo l'idea che la Bank of Japan possa alzare le sue previsioni sull'inflazione nella prossima riunione.
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