Nel secondo trimestre, il colosso dell'auto elettrica Tesla ha mostrato un'inaspettata crescita dei ricavi rispetto al trimestre precedente, segnando un fatturato superiore ai 25 miliardi di dollari. Nonostante questo incremento del 2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il risultato non rispecchia l'andamento generale dell'azienda, che registra la redditività più bassa degli ultimi cinque anni e un significativo calo dell'utile netto.
Ricavi in diminuzione
I ricavi della divisione auto, che insieme a quelle dell'energia e dei servizi costituisce il gruppo Tesla, sono diminuiti del 7% rispetto al secondo trimestre del 2023. L'utile netto è sceso a 1,48 miliardi di dollari, mostrando una flessione del 45% rispetto all'anno precedente. Anche la redditività risente di questa situazione: il margine EBITDA rettificato si è fermato al 14,4%, un calo rispetto al 15,9% del primo trimestre e al 18,7% del secondo trimestre 2023.
Queste cifre non aiutano Tesla, che sta perdendo quote di mercato in Cina e in Europa. Negli Stati Uniti, nel secondo trimestre, la quota di mercato è scesa per la prima volta sotto il 50%. All'inizio dell'anno, il CEO Elon Musk aveva già anticipato una crescita "notevolmente inferiore" delle consegne nel 2024, un'ipotesi confermata dai recenti risultati.
Risultati trimestrali
Nonostante il contesto difficile, Tesla ha raggiunto nel secondo trimestre ricavi trimestrali record. Il business dell'Energy Storage continua a crescere rapidamente, stabilendo un record nel Q2 con 9,4 GWh di implementazioni. La società sta inoltre lavorando su tecnologie di guida autonoma e robotaxi, investendo miliardi nell'intelligenza artificiale.
Progetti futuri
A causa di ritardi, la presentazione ufficiale dei Cybercab è stata posticipata dal 8 agosto al 10 ottobre. Tesla ha inoltre dichiarato che il pick up Cybertruck dovrebbe diventare redditizio entro la fine dell'anno, mentre la produzione del veicolo economico Model 2 dovrebbe iniziare nella prima metà del 2025.
Nel commentare i risultati, Musk ha affrontato vari temi: la possibile rinuncia a un impianto di produzione in Messico in caso di vittoria di Trump e l'introduzione di dazi, l'attesa sull'evoluzione delle tariffe doganali europee, l'obiettivo di ridurre i costi e la produzione del Roadster, posticipata al 2025. Infine, nonostante l'obiettivo di riduzione dei costi e il recente taglio di oltre il 10% della forza lavoro, il titolo Tesla ha registrato un calo dell'8% nel trading after-hours.
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(Redazione)