La prima seduta della settimana si è conclusa in calo per le borse europee, con il Ftse Mib che ha registrato un ribasso dello 0,46% a 27.682,06 punti.
A Piazza Affari si è distinta Leonardo (+4,8%), grazie all'escalation di tensioni nella striscia di Gaza che ha sostenuto il settore della difesa. Buone performance anche per i titoli del settore Oil, con acquisti su Tenaris (+3,9%), Eni (+2,3%) e Saipem (+1,8%). In fondo alla lista principale si trovano Mps (-6,2%), con l'avvio del processo di cessione da parte del Mef, seguita da Bper (-4,7%) e Amplifon (-4,1%).
L'attacco di Hamas in Israele avvenuto nel weekend ha sostenuto il prezzo del petrolio, con il Brent in aumento del 4% a circa 88 dollari al barile, e ha rafforzato il dollaro, considerato un porto sicuro in periodi di incertezza. Il cambio con l'euro è sceso a 1,055, mentre lo shekel israeliano è debolissimo rispetto al dollaro, con un cambio di 3,95, ai minimi dal 2016.
Nel mercato obbligazionario, lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è ampliato a circa 206 punti base, ma il rendimento dei Btp decennali italiani è sceso al 4,82%.
Nei prossimi giorni, l'attenzione sarà soprattutto sull'inflazione statunitense (giovedì) e sulle minute di Fed e Bce (mercoledì e giovedì rispettivamente). Questa mattina sono stati pubblicati i dati sulla produzione industriale tedesca di agosto, che è in calo per il quarto mese consecutivo.
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