Ieri, a tratti, Telecom Italia era stato anche il miglior titolo del FTSE MIB con un rialzo anche superiore al 3%, prima dell'inversione di tendenza che nel pomeriggio ha addirittura portato ad una chiusura negativa.
Era il giorno del consiglio di amministrazione, il quale si apprestava ad approvare il bilancio di esercizio 2023, nonché a pubblicare le stime per il 2024 e a presentare il piano industriale 2024-2026.
Quest'oggi, nella prima ora di contrattazione a Piazza Affari, ad essere protagoniste sul titolo sono le vendite: la variazione percentuale mostra attualmente circa 5 punti percentuali di ribasso, tanto che il valore delle azioni è tornato in area 0,26. Questa flessione ha fatto sì che il titolo abbia superato i minimi di periodo di quasi un mese fa, tornando su livelli che non si vedevano da metà dicembre.
I conti presentati hanno visto, nel 2023, entrate per 16,3 miliardi di euro, con un incremento del 3,2% rispetto ai 15,79 miliardi raggiunti nell'anno finanziario precedente. Considerando un calcolo organico (che esclude l'effetto delle variazioni del tasso di cambio e potenziali elementi non ricorrenti), il fatturato è aumentato del 3,1%. Questo risultato ha superato di poco la previsione degli analisti (disponibile sul sito di TIM Telecom Italia) che stimava entrate per 16,27 miliardi. C'è stato un incremento anche nel margine operativo lordo, che è passato da 5,35 miliardi a 5,71 miliardi di euro (+6,8%). L'EBITDA organico, al netto delle componenti non ricorrenti, si è attestato a 6,38 miliardi di euro con un peso sulle entrate del 39,2% (6,04 miliardi di euro nel 2022, con un peso sulle entrate del 38,2%). La previsione degli analisti stimava un EBITDA organico di 6,36 miliardi di euro. Il risultato netto assegnabile agli azionisti è stato negativo per 1,44 miliardi di euro, rispetto a una perdita di 2,93 miliardi nel 2022, riflettendo l'effetto negativo di costi netti non ricorrenti per 680 milioni di euro.
Alla fine del 2023, l'indebitamento finanziario netto rettificato era aumentato a 25,66 miliardi di euro, rispetto ai 25,36 miliardi di euro registrati all'inizio dell'anno (25,75 miliardi era il consenso degli analisti). Telecom Italia TIM ha indicato che l'aumento del debito è dovuto all'effetto netto della dinamica operativa positiva, contrastata dalle necessità di gestione finanziaria e fiscale, dai debiti di leasing e dal pagamento dei dividendi in Brasile. L'indebitamento finanziario netto fiscale alla fine del 2023 era di 25,78 miliardi di euro. A tale data, il margine di liquidità era di 8,7 miliardi di euro, un importo che permette la copertura delle obbligazioni finanziarie del gruppo in scadenza nei successivi 24 mesi. Nel corso del 2023, Telecom Italia TIM ha registrato un flusso di cassa operativo positivo di 2,6 miliardi di euro, a fronte di un assorbimento di cassa di 625 milioni di euro del 2022. L'anno scorso, gli investimenti industriali per le licenze di telefonia mobile/spectrum sono stati di 3,98 miliardi di euro (nell'anno precedente erano stati di 4,08 miliardi).
Non verrà distribuito il dividendo.
(Redazione)