Telecom Italia, prosegue la fase di debolezza

26/04/2023 09:28

Telecom Italia, prosegue la fase di debolezza

Telecom Italia, quinto calo consecutivo

Per la quinta seduta consecutiva Telecom Italia ha fatto registrare un saldo negativo che ha spinto i prezzi sui minimi da inizio febbraio.
In questo breve lasso di tempo il titolo ha ceduto più di quanto era riuscito a guadagnare nel mese precedente, indebolendo così il quadro grafico di medio periodo.

Il recente andamento negativo potrebbe essere da imputare anche alle indiscrezioni che iniziano a circolare relativamente ad un possibile cambio al vertice della società, dopo le tensioni tra l'azionista di riferimento Vivendi e l'a.d.

Pietro Labriola (Vivendi ha negato l'ok al piano di remunerazione di Labriola).

Tra i nomi possibili per andare a ricoprire tale carica si fanno quelli di Vincenzo Novari (ex ad di Tre), Roberto Sambuco (managing director di Macquarie Capital), Stefano Donnarumma (a.d. uscente di Terna) e Alberto De Paoli (direttore finanziario di Enel).

Telecom Italia, le offerte migliorative per NetCo non convincono

Gli addetti ai lavori non sembrano aver gradito le offerte migliorative per NetCo presentate da CDP-Macquarie e KKR: la prima supererebbe la precedente di 1,3 miliardi di euro (salendo quindi 19,3) e la seconda di 1 miliardo (salendo quindi a 21).

In base ai rumor precedenti l'incremento delle proposte era previsto pari a 2 miliardi ciascuna.

Prezzi a contatto con supporti rilevanti

Il titolo, come detto, è scivolato sui minimi da inizio febbraio, andando ad intercettare la base del canale che guida il ribasso dai top di marzo, ora a 0,2585 circa.

I prezzi sono scesi proprio ieri al di sotto del 38,2% di ritracciamento del rialzo partito ad ottobre, ma la presenza della base del canale e l'ipervenduto presente sugli oscillatori più veloci potrebbero rallentare almeno momentaneamente la flessione agevolando un tentativo di reazione verso 0,2750/0,28 euro.

Solo oltre 0,28 segnali di ripresa più credibili verso 0,29 e poi 0,3050.

Chiusure di sedute inferiori ai bottom di ieri a quota 0,2575, invece, introdurrebbero il test a 0,2450 ed il successivo affondo in area 0,2250, mettendo a rischio la solidità del trend rialzista partito lo scorso ottobre.

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