Inflazione in rallentamento
Gli ultimi dati relativi all'inflazione nell'eurozona confermano la tendenza al rallentamento verso livelli fisiologici. Ieri Eurostat ha pubblicato la rilevazione finale dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di giugno, confermando il +5,5% preliminare dopo il +6,1% di maggio e il +7,0% di giugno.
Si tratta del dato più basso da febbraio 2022 ovvero dall'accelerazione causata dal conflitto Russia-Ucraina. La tendenza al rialzo era già in essere dalla parte finale del 2021: una conseguenza del rimbalzo dell'attività economica e della domanda dopo il tonfo del 2020 determinato dall'emergenza Covid.
Scontato il rialzo della prossima settimana
Tra una settimana esatta il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea si riunirà per prendere una decisione che sembra scontata, soprattutto perché è stata annunciata dalla presidente Christine Lagarde.
L'Eurotower alzerà ancora i tassi di un quarto di punto portando quello sulle operazioni di rifinanziamento principali (noto anche come refi rate) al 4,25%. Ricordiamo che la fase restrittiva venne inaugurata il 27 luglio 2022 quando il tasso citato era fermo a 0% da marzo 2016.
Lo scenario fino a fine anno
L'attenzione di economisti e investitori è quindi da tempo concentrata sulle mosse successive.
Fino a qualche settimana fa c'era sostanziale convergenza di opinioni sulla prospettiva di almeno un altro aumento da 0,25% prima della fine dell'anno. Ora lo scenario sembra cambiato: i future sull'Euribor a tre mesi al momento indicano un +15/20 punti base sul contratto dicembre rispetto ai livelli correnti.
Tradotto, significa che il mercato punta su un solo incremento da 0,25% ma non in modo netto, anzi.
Tassi in discesa nella seconda metà del 2024
C'é anche chi si spinge oltre. Gli economisti di Barclays ritengono infatti che non solo non ci sarà alcun aumento dopo quello della settimana prossima ma che addirittura la BCE innesterà con decisione la retromarcia nella seconda metà dell'anno prossimo.
Tra giugno e settembre a loro avviso i tassi ufficiali verranno tagliati dell'1%.
Alla base di una previsione così drastica c'è uno scenario macro ben diverso da quello ipotizzato dal team di economisti dell'Eurotower. Secondo Barclays sia la crescita economica che quella dei prezzi al consumo saranno inferiori a quelli indicata giugno dallo staff dell'Eurosistema, ovvero PIL a +0,9% nel 2023 e +1,5% nel 2024 e inflazione a +5,4% e +3,0% rispettivamente.
Al momento i future indicano a partire da giugno 2024 un calo dei tassi di 50-75 punti base.