Il Superbonus 110% potrebbe sparire a breve se la Manovra non confermer la proroga richiesta pi volte da uno dei partiti di maggioranza, Forza Italia.
In attesa che il Governo decreti il suo destino, il bonus edilizio pu ancora garantire una mini proroga, seppur limitata a pochi mesi.
Tale misura prevista dall'ultimo decreto, anche se i casi che possono richiederla sono molto pochi rispetto alla maggioranza degli attuali beneficiari.
Ma praticamente l'ultima spiaggia per chi ha richiesto il Superbonus 110% e vuole mantenerlo cos prima che scatti la tagliola del 70-65%.
Vediamo meglio quali sono, e a cosa stare attenti, soprattutto in vista della propria scadenza, come quella definitiva del 31 dicembre 2023.
Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al Geometra Danilo Torresi.
Superbonus 110%, come avere la proroga per il 2024
Ufficialmente il Superbonus 110% non avr una proroga, a meno che le richieste di Forza Italia non andranno in porto, e quindi dentro la Manovra di Bilancio 2024.
Fino ad allora, entro il 31 dicembre 2023 il Superbonus 110% previsto per tutti i condomini o unifamiliari che hanno raggiunto certi requisiti entro fine 2022, ovvero:
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aver raggiunto il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022 (se unifamiliari);
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aver presentato la CILAS entro il 24 novembre 2022, massimo entro il 31 dicembre 2022 (se condominio).
Dopo il 1 gennaio 2024, il Superbonus esister ancora, ma al 70% se si richiede per lavori ancora da fare, mentre gi dal 2023 previsto al 90% se si andati oltre le precedenti scadenze.
Il 110% come lo conosciamo sar ancora disponibile, ma solo come proroga dei termini ultimi per finire i lavori ancora in essere.
Come ribadito nel Decreto Aiuti Quater, "la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 [...]".
Appunto, le spese sostenute, non i lavori.
Messa cos, basterebbe fatturare entro il 31 dicembre (in qualit di impresa o contribuente IRPEF) per avere accesso alla proroga per i lavori ancora da completare.
Si avrebbe cos modo di concludere i lavori con pi facilit, e di avere la garanzia del 110% anche se sono passati ormai mesi dalla fine ufficiale.
Quando scade la domanda per il Superbonus 110%
La domanda per il Superbonus 110% ormai scaduta da mesi, visto che gi nella Manovra di Bilancio 2023 s' dato modo di garantire la copertura solo alle richieste gi presentate nel 2022, e cos ai lavori in essere.
Per quanto riguardano le altre percentuali, i lavori potranno proseguire anche nell'anno successivo, ma le spese saranno coperte dallo Stato:
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al 90% se sostenute entro il 31 dicembre 2023;
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al 70% se sostenute entro il 31 dicembre 2024.
Oltre il 1 gennaio 2025, le spese avranno la copertura al 65%.
E sempre, come nelle precedenti, con la formula della detrazione fiscale.
Ricordiamo infatti che dal 17 febbraio 2023 non sar pi possibile l'opzione sconto in fattura o cessione del credito nel caso dei bonus edilizi come il Superbonus.
Varranno in vigore quelli richiesti nelle date precedenti, sempre se si rientra nelle scadenze o nella tipologia di immobili aventi diritto.
Anche perch se si prova a sostenere una spesa oltre il 1 gennaio 2024, e si ha il beneficio della richiesta in sconto in fattura o cessione del credito, essa passer in detrazione fiscale.
Ovviamente, a meno di non essere tra coloro che possono beneficiare delle misure in deroga previste.
Quali sono le ultime novit sul superbonus 110%
Oltre alla cessione del credito e alla mini proroga sui lavori da finire, il Superbonus 110% non ha pi molto tempo.
Ormai la misura indirizzata verso la sua fase calante, come gi si pu notare dalle percentuali e dalla tipologia di credito concesso (non pi cessioni o sconti, ma semplice detrazione IRPEF sulle imposte dovute).
L'unica possibilit rimasta per avere il 110%, e quindi un bonus finale oltre alla copertura totale delle spese, sembrerebbe solo per le case site nelle zone terremotate.
Oppure per gli interventi su immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4, con titolo di propriet, nuda propriet, usufrutto o comodato d'uso gratuito, la cui propriet di soggetti che svolgono attivit di prestazione di servizi sociosanitari e assistenziali.
Ovvero gli enti del terzo settore. Per loro, la percentuale resta al 110% fino al 2025.