Il Superbonus ci sarà anche nel 2025. Ma non per tutti.
Infatti, chi non riuscirà in futuro a mettersi in regola con le nuove disposizioni dovrà dimenticarsi del bonus a partire dal prossimo anno.
E già diversi contribuenti, a causa di questa nuova normativa, dovranno dire addio al Superbonus.
Vediamo meglio di cosa si tratta, e quali altre novità sono in arrivo per il Superbonus.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Informazione Fiscale.
Superbonus 2025, addio agevolazione per chi non è in regola
Stando a quanto trapelato dalla Manovra di Bilancio, l'accesso al Superbonus nel 2025 sarà limitato sia a livello di platea, sia a livello di tempistiche.
Infatti i potenziali beneficiari avranno modo di accedere al bonus anche il prossimo anno solo se i lavori del Superbonus saranno considerati "avviati" entro il 15 ottobre 2024.
Per "avviati" si intendono solo gli interventi per cui risulta:
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presentata la CILAS e/o adottata la delibera assembleare (nel caso dei lavori su condomini);
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richiesto il titolo abilitativo (per interventi relativi alla demolizione e la ricostruzione degli edifici).
Se gli inteventi vengono invece avviati dopo il 15 ottobre 2024, come precisa la bozza, essi saranno tagliati fuori dal Superbonus.
Come data è abbastanza controversa, visto che il testo della Manovra è ancora in esame. Se però dovesse venire approvata, sarebbe per i contribuenti a tutti gli effetti un "boomerang".
Superbonus 2025, possibile rateizzazione a 10 anni dal prossimo anno
A parte questa nuova stretta, il Governo ha presentato in sede di Manovra anche una misura che mira, stavolta, ad aiutare i contribuenti: l'allungamento del piano rateale del credito d'imposta.
Dal 2025, sarà infatti possibile ripartire in 10 rate annuali la detrazione per le spese sostenute dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 (ricordiamo che per quelle del 2024, invece, è fatto obbligo tale rateizzazione).
Si potrà richiedere quest'opzione con la sola presentazione di una Dichiarazione dei Redditi integrativa, purché entro la scadenza prevista il prossimo anno per le Denunce dei Redditi 2024.
Nessun problema nel caso in cui emerga un maggiore debito d'imposta rispetto al credito: si potrà pagare tale imposta senza applicazione di sanzioni e interessi, ovviamente entro il termine previsto per il versamento.
Ricordiamo che questa misura sarà riservata dal prossimo anno solo a condomini (anche minimi, da due a quattro unità immobiliari) e a enti del terzo settore che abbiano già avviato gli interventi.
Superbonus 2025, l'inizio del lungo addio
Ogni anno il Superbonus viene sempre più depotenziato, e non solo a livello di percentuali.
Già nel 2023 abbiamo dovuto dire addio alle opzioni alternative di "cessione del credito" e "sconto in fattura", molto ambite da aziende e banche, almeno fino a un certo punto.
Da quest'anno, invece, con il decreto Superbonus, in pratica lo Stato ha chiuso per sempre non solo il capitolo del 110%, l'aliquota originaria del Superbonus, ma anche quello del 90% (salvo per alcuni casi straordinari).
Con questa disposizione in sede di Manovra per il 2025, il Governo punta invece a bloccare l'accesso anche futuro della misura.
Almeno questa misura permetterà allo Stato di ridurre il più possibile l'emorragia finanziaria del Superbonus, che costerà alle Casse decine di miliardi di euro nei prossimi anni.
Ma la domanda sorge spontanea: contribuenti e imprese edili come andranno avanti dopo? Da mesi il comparto edile è preoccupato per il futuro di questa e altre agevolazioni, che da sole hanno dato un enorme slancio al settore edilizio.
Inoltre questi bonus servono per le famiglie che detengono case a rischio che, a causa della Direttiva Case Green, potrebbero in futuro non poter essere più vendute o affittate.
Al momento il Governo ha valutato una serie di riconferme per alcuni bonus, ma ancora non è chiaro se tutto ciò basterà per sostenere sia il comparto edile sia l'onere legislativo pendente su milioni di case italiane.
In sintesi
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Il Governo ha introdotto restrizioni per l?accesso al Superbonus a partire dal 2025, limitandolo sia in termini di beneficiari che di tempistiche.
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Dal 2025, sarà possibile ripartire il credito d?imposta di Superbonus in 10 rate annuali per le spese sostenute nel 2023.
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Le nuove misure mirano a ridurre l?impatto finanziario del Superbonus sulle casse dello Stato, che ha causato costi di diversi miliardi di euro l?anno.
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Il Governo sta valutando la riconferma di alcuni bonus, ma non è ancora chiaro se saranno sufficienti a sostenere il settore edilizio e le famiglie proprietarie di case.