Stellantis tenta di risolvere le difficoltà di Mirafiori grazie alla partnership con Leapmotor

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 19/02/2024 11:59

Stellantis tenta di risolvere le difficoltà di Mirafiori grazie alla partnership con Leapmotor

La famosa fabbrica torinese di Mirafiori, ora casa della produzione della Fiat 500 elettrica e dei modelli Maserati, potrebbe presto vedere un nuovo rilancio grazie all'arrivo di un veicolo elettrico urbano (NEV) dal produttore cinese Leapmotor. Stellantis, nel corso dell'anno scorso, ha infatti investito 1,5 miliardi di dollari per acquisire il 20% di Leapmotor, azienda specializzata nella produzione di piattaforme tecnologiche per auto elettriche, con oltre 132 brevetti all'attivo. 

Il titolo Stellantis, in ottima forma, dopo aver agganciato un nuovo massimo asoluto sopra ai  24 punti nella seduta di venerdì, oggi 19 febbraio sta viaggiando poco sotto a questo importante livello.

Il frutto di questa partnership è la creazione di Leapmotor International, una joint venture in cui Stellantis detiene il 51% e Leapmotor il 49%. Questa nuova entità avrà diritti esclusivi per l'esportazione, la vendita e la produzione dei veicoli elettrici urbani di Leapmotor. 

Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha dichiarato durante una recente conferenza stampa che la partnership con Leapmotor rappresenta una grande mossa strategica per il gruppo. Ha inoltre affermato che qualora avessero l'opportunità di produrre auto Leapmotor in Italia, lo farebbero, a patto che ciò sia economicamente vantaggioso. 

Secondo quanto riportato dal settimanale Automotive News Europe, il piano di Stellantis potrebbe portare alla produzione di 150.000 auto Leapmotor a Mirafiori a partire dal 2026. Leapmotor, nel 2022, ha prodotto in Cina 111.000 veicoli elettrici urbani, il 73% delle previsioni di vendita, con una perdita di circa 4.000 dollari per vettura. La collaborazione tra Stellantis, quarto produttore mondiale di auto, e Leapmotor, potrebbe dunque portare a significative economie di scala, riducendo i costi di produzione e, di conseguenza, i prezzi per i consumatori finali.

(Redazione)

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