Il free cash flow di Stellantis ha subito un'oscillazione negativa di 9 miliardi di euro su base annua, passando da 8,7 miliardi a 392 milioni di euro. La principale causa di tale calo è stata la diminuzione del 40% del reddito operativo rettificato del gruppo. Il mercato ha risposto con sorpresa a questa notizia, come dimostrano il forte calo del prezzo delle azioni.
Le stime degli analisti
Nonostante il quadro sfidante del settore, gli analisi di Morningstar ritengono che il calo di redditività sia solo temporaneo. Stellantis si sta infatti preparando per il lancio di oltre 20 nuovi prodotti nel secondo semestre. Tuttavia, l'aumento della pressione sui prezzi nel secondo trimestre solleva preoccupazioni su un potenziale rafforzamento della concorrenza, la cui conseguenza potrebbe essere una diminuzione piú duratura. Nonostante tutto, Morningstar mantiene la stima del fair value a 36 euro per azione, anche se hanno ridotto leggermente le aspettative sul recupero dei prezzi e dei volumi, gli analisti ritengono che queste variazioni saranno bilanciate da alcune iniziative in corso per ridurre i costi, le quali dovrebbero sostenere i margini operativi nel medio termine.
I ricavi per aree geografiche
I ricavi netti del gruppo hanno registrato un calo del 14% su base annua, con un'accelerazione della diminuzione delle vendite nel secondo trimestre. Tutte le aree geografiche hanno visto un calo dei ricavi, ad eccezione dell'Europa. Il Nord America ha avuto un calo dei volumi del 18% e una diminuzione della quota di mercato, attribuibili a una strategia di marketing inadeguata, all'abbandono di alcuni modelli di auto e ad alcune lacune che verranno colmate solo nel 2025, come nel caso dei SUV compatti.
La performance dei ricavi e dei volumi nel secondo trimestre è molto simile a quella del primo trimestre. Stellantis ha iniziato a destoccare i canali nel primo trimestre, in vista dei numerosi lanci di prodotti imminenti. Il management ha avvisato che una ripresa dei volumi dovrebbe essere prevista solo nella seconda metà dell'anno. Nel presentare i risultati il 25 luglio, il management ha nuovamente avvertito di aspettarsi la maggior parte della ripresa nel quarto trimestre.
La concorrenza
Nel secondo trimestre è aumentata la pressione sui prezzi, con un calo medio del fatturato per utente del 9,1% rispetto al 3,6% del primo trimestre. Questo trend è evidente in tutte le regioni e potrebbe essere dovuto alla crescente disponibilità di auto prodotte in Cina a prezzi più bassi.
La riduzione dei volumi e dei prezzi ha portato a una significativa riduzione della leva finanziaria. Gli utili operativi di Nord America, Europa e Asia-Pacifico sono diminuiti rispettivamente del 46%, 45% e 81%. In termini assoluti, il Nord America da solo ha contribuito per 3,6 miliardi di euro al calo di 5,6 miliardi di euro dell'utile operativo del gruppo. Anche l'attività di ricerca e sviluppo è stata intensa nel primo semestre e si prevede una riduzione nel secondo semestre. Il margine del reddito operativo rettificato del gruppo è sceso al 10,0%, il punto più basso dell'obiettivo di margine a due cifre dell'azienda. Nonostante ciò, il management ha mantenuto le previsioni per l'intero anno di un margine operativo rettificato a due cifre e di un free cash flow positivo.
(Redazione)