Stellantis attraversa un periodo delicato, tra l'intensificazione degli scioperi negli Stati Uniti e la sfida dell'auto elettrica. Questi fattori stanno influenzando la performance del titolo in Borsa.
Allo stesso tempo, si registra un rallentamento nel percorso verso una regolamentazione più severa da parte dell'Unione Europea, nota come Euro 7.
Negli Stati Uniti, la tensione sindacale sta crescendo. Il sindacato United Auto Workers (UAW) ha deciso di intensificare i suoi scioperi contro le case automobilistiche di Detroit, pur segnalando progressi nelle trattative con Ford Motor. In assenza di un accordo, la UAW ha esteso gli scioperi a 38 centri di distribuzione di ricambi negli Stati Uniti, coinvolgendo anche Stellantis.
Per Stellantis, lo sciopero ha coinvolto 20 centri di distribuzione di ricambi e 2.150 lavoratori, portando il totale a quasi 8.000 dipendenti, pari a circa il 10% della forza lavoro in Nord America. Gli analisti di Equita Sim hanno sottolineato che Ford non ha subito un'escalation degli scioperi in quanto le trattative hanno registrato progressi. Tuttavia, rimane da chiarire se l'evoluzione delle trattative in Ford possa favorire un accordo anche con GM e Stellantis.
Sul fronte della regolamentazione, l'UE sembra aver rallentato la corsa verso l'adozione di limiti di emissione più severi, noti come Euro 7. I Paesi dell'UE hanno concordato una proposta di compromesso avanzata dalla Spagna per allentare i limiti delle emissioni.
Le case automobilistiche europee hanno sostenuto che l'Euro 7, previsto per il 2025, sarebbe troppo costoso e con vantaggi ambientali minimi.
In effetti, regolamenti più severi implicano maggiori investimenti e costi di conformità per le case automobilistiche.
(Redazione)