Piano al 2027 decisamente interessante
Seduta all'insegna della debolezza per Snam che scivola sui minimi dalla seconda metà di novembre. Il gruppo attivo nelle infrastrutture energetiche e servizi integrati prima dell'apertura del mercato ha comunicato struttura e obiettivi del piano strategico 2023-2027.
Il piano appare molto ambizioso: sono infatti previsti 11,5 miliardi di euro di investimenti, il 15% in più rispetto al piano 2022-2026 e ben oltre i 10,3 attesi dagli analisti di Equita. Le risorse impegnate andranno a rafforzare le infrastrutture di trasporto, stoccaggio e GNL (10,3 miliardi) e i business della transizione (1,2 miliardi).
Gli obiettivi finanziari vedono RAB (Regulatory Asset Base) in crescita superiore al 6% medio annuo (dal 5% nel precedente piano), sopra il 5,5% previsto da Equita.
La RAB rappresenta il valore del capitale investito netto ai fini regolatori, indicatore calcolato seguendo i dettami dell'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e decisivo per la determinazione delle tariffe e in definitiva dei ricavi dei gruppi operanti in regime di sostanziale monopolio.
L'EBITDA Adjusted è atteso in crescita del 7,4% medio annuo (circa 7% nel precedente piano) con valore a fine periodo a 3,2 miliardi di euro, mentre per l'utile netto adjusted l'obiettivo è un aumento di circa il 4% medio annuo (3% nel piano precedente, +2% atteso da Equita).
Agli azionisti arriverà buona parte dei profitti incrementali: il dividendo crescerà almeno del 3% contro il +2,5% precedente (Equita prevedeva un +2%). L'utile netto 2023 è ora atteso a 1,14 miliardi di euro contro la precedente guidance di almeno 1,1 miliardi e un valore atteso a fine piano di 1,33 miliardi.
Le incognite dell'M&A
A prima vista sembrano tutte notizie positive ma allora perché il titolo ha chiuso a -2,83%, risultando il peggiore del FTSE MIB? Le incognite che hanno preoccupato gli operatori sono probabilmente quelle legate alle operazioni di acquisizione che si profilano all'orizzonte di Snam.
L'a.d. Massimo Venier ha spiegato che il gruppo ha opzioni per aumentare la sua partecipazione in Adriatic LNG al 15% o al 30% dal 7,3% attuale.
Secondo indiscrezioni di Reuters, ExxonMobil (principale azionista con il 70,7%) sta trattando con Vitol per la vendita di una quota di maggioranza del terminal di Rovigo, il più importante d'Italia.
Ma se anche Snam salisse al 30% non avrebbe comunque il diritto di scegliere l'a.d.. Sulla vicenda dell'offerta per gli asset di stoccaggio di Edison, Venier ha dichiarato che è stato chiesto un aggiornamento della proposta entro la fine di questo mese e che non è previsto l'inserimento degli asset biogas della controllata Bioenerys.
Smentiti quindi i rumor che girano da qualche settimana.