Una parola strana, quasi incomprensibile. Eppure la shrinkflation un concetto che tutti dovrebbero tenere a mente quando vanno a fare la spesa.
Perch si tratta di una strategia di marketing quasi simbolo di un tipo di marketing che sta danneggiando i consumatori da anni.
Per questo ora pi che mai necessario fare attenzione a questo genere di ?inflazione ristretta?, soprattutto in tempi come questi, col carrello della spesa sempre molto pesante.
Vediamo infatti cos', e cosa fare per difendersi al meglio.
Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Nova Lectio.
Cos? e come funziona la shrinkflation
Per quanto non proprio preciso come termine, la shrinkflation una sorta di inflazione ristretta.
Parola macedonia nata dall'unione di shrink (restringere) e inflation (inflazione), una pratica di marketing sostanzialmente scorretta, che si basa sulla vendita di un prodotto:
In pratica si restringe tutto, dal peso effettivo del prodotto fino al numero di unit (es.
numero di porzioni o biscotti presenti nella confezione).
O addirittura riducendo considerevolmente la qualit, con ingredienti ora pi scadenti ma economici per l'azienda.
Tutte modifiche che dovrebbero portare alla riduzione anche del prezzo.
Invece il produttore/fornitore vuole venderti il prodotto allo stesso prezzo (da qui il concetto di inflazione).
La forza di questo stratagemma nell'ingenuit e nella disattenzione del cliente. Il produttore vende un prodotto che a livello di produzione costa di meno, ma grazie al font e ai caratteri minimi della confezione, il cliente disattento pensa di comprare lo stesso prodotto del giorno prima.
L'illusione infatti garantita dal fatto che, se si riduce il peso, il consumatore potrebbe non accorgersi della differenza, a meno di leggere attentamente l?etichetta.
Se invece si riducono le unit, ma lasciando inalterato il prezzo per unit.
In questo caso, il consumatore potrebbe pensare di aver fatto un buon affare.
Se invece si va per la qualit, il consumatore potrebbe notare un cambiamento nel gusto o nella consistenza del prodotto, ma non nel prezzo.
Come difendersi dalla shrinkflation
La shrinkflation una tecnica di marketing ingannevole, che mira a sfruttare il fatto che i consumatori tendano a comprare i prodotti abituali, senza confrontare i prezzi o le etichette con quelli della concorrenza.
un abuso della fiducia che i consumatori ripongono sulle marche, che attirate dal profitto facile ricorrono alla riduzione di quantit e qualit dei propri prodotti.
Infatti il fenomeno sempre pi diffuso e in crescita, anche tra i brand pi rinnomati.
Per questo occorre difendersi, facendo non solo attenzione alle etichette dei prodotti, ma anche verificando il peso, il volume, il numero di unit, gli ingredienti e il prezzo per unit.
Buona norma sarebbe anche quello di non farsi ingannare dalle confezioni, che spesso sono progettate per dare l?impressione di contenere pi prodotto di quello effettivo.
In questo caso, si pu valutare il peso o il volume effettivo del prodotto, confrontandolo con quello dichiarato sulla confezione.
Essendo inoltre una pratica illecita, ai sensi del Codice del consumo (d.lgs.
206/05), bisognerebbe segnalare i casi di shrinkflation alle autorit competenti, proprio per tutelare i propri diritti e quelli degli altri consumatori.
Perch in tempi come questi, bisogna non farsi condizionare dalla fedelt verso un marchio o un prodotto, ma essere disposti a cambiare abitudini di consumo, scegliendo prodotti alternativi o di marca diversa, se offrono un miglior rapporto qualit-prezzo.
Shrinkflation, quali sono i prodotti coinvolti
Se vuoi cominciare a difenderti, dovrai cominciare a controllare prodotti come pasta, la cui confezione pu passare "magicamente" da 500 grammi a 400 grammi.
Oppure il caff e i fazzoletti, questi ultimi venduti prima in confezione da 10 pacchetti, e ora a 9.
Lo stesso vale anche per i detersivi o per il tonno in scatola, in cui alcune aziende arrivano a ridurre la quantit di olio.
Ci sono poi casi in cui la quantit non viene intaccata, ma la qualit, come ad esempio quando viene aggiunto un ingrediente di scarto a dei prodotti preconfezionati (es. carne di maiale nei ravioli).
Non indicato sul fronte della confezione, rinvenibile soltanto nella lista degli ingredienti.
Tutti prodotti che compriamo ogni giorno, e su cui bisogna stare attenti, visto che la pratica diventa illecita quando il produttore non comunica la modifica in maniera trasparente.
Di recente, riporta Altroconsumo, la stessa Autorit ha disposto un'istruttoria per verificare che le strategie adottate dai produttori "[...] non possano costituire una pratica commerciale scorretta e violare cos il Codice del Consumo".