Settore energia sotto pressione: scatta aumento sanzioni

31/08/2022 17:10

Settore energia sotto pressione: scatta aumento sanzioni

Titoli energia in forte calo in Borsa

Precipitano gli indici delle società energetiche: Il FTSE Italia Energia cede il 3,5%, il FTSE Italia Utenze il 2,3%. Varie le cause della flessione tra cui la netta discesa del prezzo del petrolio e l'ennesimo balzo dei rendimenti.
Il greggio a fine mattinata ha toccato i minimi da inizio settimana scorsa estendendo la correzione partita ieri: il future novembre sul Brent è sceso fin sui 94,40 $/barile (massimo ieri a 103,50 circa), il future ottobre sul WTI sugli 88,30 $/barile (massimo ieri a 97,70 circa). Il rendimento del BTP decennale ha toccato il massimo da metà giugno a 3,94% spinto dall'inflazione che ad agosto è salita all'8,4% ben al di sopra del consensus (8,0%).

Le utility, soprattutto, sono sensibili ai movimenti dei tassi d'interesse.

Eni sotto pressione per aumento tassa extra-profitti

Tra i petroliferi spicca il ribasso di Eni (-4% circa) che, oltre alla flessione del greggio, accusa il colpo del comunicato relativo alla rideterminazione del contributo straordinario a carico delle imprese del settore energetico dopo le precisazioni dall'Agenzia delle Entrate.
Eni aveva determinato l’ammontare del contributo in circa 550 milioni di euro, versando il 40% di acconto a fine giugno: ora il contributo sale a circa 1,4 miliardi e oggi Eni ha integrato l’acconto versando circa 340 milioni. In base agli ultimi dati Eni è tra le poche società a essere in regola con il contributo (meglio noto come tassa sugli extra-profitti delle imprese energetiche): e sarebbe molto sorprendente il contrario dato che è controllata dallo Stato (il MEF ha oltre il 30%, direttamente e tramite CDP).

Da domani sanzioni raddoppiate, ma la tassa potrebbe essere riscritta

A quanto risulta al MEF sono per ora arrivati solo 1 miliardo di euro dei 4,2 previsti per l'acconto che scadeva a fine giugno.

Oggi è l'ultimo giorno per mettersi in regola pagando una sanzione del 30%: da domani la multa raddoppia al 60%. Non solo: secondo il Sole 24 Ore se non si paga entro oggi non vale il dimezzamento della sanzione in caso di versamento con ritaro non superiore a 90 giorni e nemmeno il ravvedimento operoso.
Ma non è detta l'ultima parola: entro domani arriveranno gli emendamenti al decreto Aiuti Bis (quello che ha introdotto la stretta).

Secondo voci di stampa proprio il meccanismo del ravvedimento operoso potrebbe essere riesumato per permettere allo Stato di incassare parte dei denari necessari a finanziare gli sconti in bolletta.

Si parla anche di una riscrittura della tassa: così com'è determina notevoli distorsioni (non colpisce gli extra profitti ma i ricavi). Per questo motivo molte aziende non hanno pagato confidando nei ricorsi. Ma una nuova formulazione del tributo potrebbe spuntare le loro armi legali.

 

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