La società di raffinazione Saras lascerà il listino di Borsa Italiana l'11 settembre, con un valore di capitale di poco oltre 1,5 miliardi di euro. Questo segue l'offerta pubblica di acquisto (OPA) di Varas che ha portato alla detenzione del 95,29% delle azioni di Saras.
Le OPA in corso
Nonostante il delisting di Saras, la stagione delle OPA continua a Piazza Affari, con diverse aziende a media e piccola capitalizzazione che sono coinvolte nelle OPA in corso. Diverse aziende, tra cui Unieuro, IVS Group, Alkemy, Defence Tech Holding, Salcef e Relatech sono coinvolte nelle OPA. Inoltre, in agosto, diverse OPA, tra cui quelle di Medica e Civitanavi Systems, hanno completato il loro iter. L'OPA su Unieuro, rivenditore di elettronica di consumo ed elettrodomestici, da parte di Fnac Darty e Ruby Equity Investment è iniziata il 2 settembre. Tuttavia, il cda di Unieuro ha approvato all'unanimità il comunicato dell’emittente relativo all’offerta, ma ha fatto sapere di non aver raggiunto una maggioranza circa la valutazione di congruità, dal punto di vista finanziario, del corrispettivo dell'offerta.
L'OPA su IVS Group, società del settore distributori automatici di bevande e snack, da parte di Lavazza e IVS Partecipazioni è avviata il 9 settembre. Questa offerta dovrebbe portare al delisting dell'azienda da Piazza Affari. Il prezzo offerto incorpora un premio rispetto al prezzo ufficiale del 22 aprile e del 19 aprile, oltre che rispetto alla media aritmetica ponderata dei sei mesi precedenti.
Salbid, società interamente partecipata da Railbid, ha comunicato che l'OPA obbligatoria totalitaria sulle azioni ordinarie di Salcef, holding attiva nel settore ferroviario, è stata approvata. L'offerente pagherà un corrispettivo di 26 euro per ogni azione oggetto dell'offerta, inferiore rispetto al corrispettivo di 26,55 indicato lo scorso 24 aprile, a causa del dividendo di 0,55 euro staccato il 13 maggio scorso.
MPS e TIM
Infine, è possibile che MPS e TIM, titoli a grande capitalizzazione, evitino il rischio di OPA. Per MPS, Equita ha messo sotto analisi l'idea che il governo potrebbe voler evitare di esporre la banca al rischio di OPA da parte di un istituto estero. Per TIM, gli esperti di Intesa Sanpaolo hanno sottolineato che, dopo la cessione di NetCo e la riduzione del leverage, l'azione torna ad essere più attraente. Tuttavia, hanno precisato che "il perfezionamento dell'acquisizione non porterebbe all'obbligo di OPA".
(Redazione)