Sanità: liste di attesa e costi, molti rinunciano a curarsi

24/10/2023 18:06

Sanità: liste di attesa e costi, molti rinunciano a curarsi

Sanità pubblica: liste d'attesa interminabili

La salute prima di tutto, lo sentiamo ripetere da sempre. Il problema si pone quando per conservare intatto questo bene così prezioso è necessario ricorrere alle strutture preposte all'uopo.
Purtroppo il sistema sanitario italiano ha un grave problema, ovvero quello dei tempi di attesa per esami, visite specialistiche e interventi.

In base ai dati risultanti dall'analisi degli istituti mUp Research e Norstat commissionata da Facile.it emerge che chi negli ultimi dodici mesi si è rivolto al Sistema Sanitario Nazionale si è trovato a dover attendere in media 77 giorni, quindi oltre due mesi e mezzo.

Le cause? Probabilmente a livello organizzativo si può fare qualcosa di più ma la mancanza di fondi per assumere più personale (ma anche pagare meglio i medici al fine di limitare l'attività intramoenia) e acquistare nuovi strumenti sembra essere il fattore principale.

Va meglio nel privato, ma a caro prezzo

Sfortunatamente chi ha bisogno di cure in molti casi non può aspettare così a lungo e le alternative sono due: rinunciare o rivolgersi alle strutture sanitarie private.

In queste ultime infatti i tempi di attesa sono decisamente più bassi: la lista di attesa è in media di 15 giorni. Ma una volta superato questo scoglio ecco che arriva un altro problema, ovvero i costi delle prestazioni. Secondo l'analisi chi si è rivolto al privato per un approfondimento specialistico ha speso in media 335 euro: si va dai 117 euro per dei semplici esami del sangue ai 716 euro per cure odontoiatriche.

Il fenomeno degli emigranti sanitari

Non sorprende quindi che ben 8,3 milioni di italiani nell'ultimo anno abbiano deciso di rinunciare a una o più cure mediche per ragioni economiche.

Il problema delle liste di attesa estenuanti nel pubblico e l'eccessiva onerosità del privato hanno generato un altro fenomeno, quello degli spostamenti tra regioni. Succede infatti che chi non può permettersi di ricorrere al privato inizi a scandagliare le liste di attesa del SSN di altre regioni per cogliere eventuali opportunità.
Il fenomeno è diffuso soprattutto nel centro Italia e le regioni più "gettonate" sono Lazio (27%), Lombardia (19%), Emilia-Romagna (15%) e Veneto (11%).

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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