Rottamazione auto 2023, il governo ci lavora
05/05/2023 15:00

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Adolfo Urso, il ministro delle Imprese del Made in Italy, lo ha dichiarato ad Eco, il festival della mobilità sostenibile tenutosi a Padova il 19 e il 20 aprile scorsi, per il governo la transizione verso un parco auto circolante più sostenibile è una priorità.
In Italia ci sono più di 11 milioni di vetture ante Euro 3 che contribuiscono a tenerci lontani dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi – ha ricordato il ministro: “Vogliamo consentire a chi non può permetterselo di rottamare la vecchia vettura inquinante per acquisirne una ecologicamente più sostenibile”.
Incentivi auto, a breve nuova strategia per la rottamazione del vecchio
Nel quadro degli incentivi a una mobilità più sostenibile si potrebbero dunque inserire a breve nuovi schemi di incentivazione.
Il ministro ha infatti aggiunto che
Il parco circolante italiano è di circa 40 milioni di auto e quindi la sostituzione di 11 milioni di auto euro 0, 1, 2 e 3 potrebbe coinvolgere più di una vettura su quattro.
Previsto un confronto sul tema con le associazioni di categoria, con le imprese e con i sindacati.
Secondo il Corriere dalla Sera ci sarebbe in programma
Ci sarebbero già pressioni dell’Anfia per inserire nel pacchetto di incentivi anche gli Euro 4.
Auto, l'elettrico resta, ma c'è anche altro da fare
Sia chiaro gli incentivi all’elettrico e la prospettiva dell’elettrificazione dei trasporti restano strategici anche per l’Anfia, l’Associazione nazionale della filiera automobilistica, ma serve senz’altro una strategia ampia ed efficace per superare l’arduo scoglio dei costi che blocca molte famiglie italiane nel percorso di passaggio all’elettrico.
Guardando però anche alla filiera e all’industria.
Fra le risorse considerate ci sarebbero circa 250 milioni di euro avanzati dall’ecobonus 2022, anche se di questi 127 milioni di euro sarebbero legati attualmente alle auto elettriche pure.
Dallo scorso
La situazione dei fondi residui è
Auto, il difficile confronto con Bruxelles
Per esempio sembra chiara la difficoltà emersa dal dialogo con Bruxelles: il governo italiano ha chiesto un futuro anche per il motore endotermico a combustibile ecologicamente sostenibile, ma in Europa è passato soltanto l’appoggio ai carburanti sintetici voluti dalla Germania ed è invece rimasto allo stop il piano italiano per i biocombustibili.
Con
Di certo per l’ex ministero dello Sviluppo economico, diventato ministero delle Imprese (Mimit), non è un problema semplice, perché alla sfida dei costi per il cittadino, si aggiunge quella dell’industria che si deve riprogettare interamente cercando di assorbire il minor danno possibile.
L’industria dell’auto è un pilastro dell’economia italiana, anche nel senso dell’innovazione.
La nuova era della mobilità sostenibile adesso riscoprirà forse un vecchio cavallo di battaglia, l’incentivo alla rottamazione, che sempre in passato è stato anche un incoraggiamento all’industria delle quattro ruote.
Dato il vetusto parco auto italiano sarà comunque utile, ma molti problemi rimangono sul campo.
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