Rivalutazione pensioni 2025, ora è ufficiale: ecco quanto guadagnerai con l'aumento

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 03/12/2024 09:15

Rivalutazione pensioni 2025, ora è ufficiale: ecco quanto guadagnerai con l'aumento

Da mesi si parla della rivalutazione delle pensioni 2025, o meglio della percentuale ufficiale su cui si basa la perequazione annua.

Alla fine il Governo ha reso noto il dato ufficiale della rivalutazione: ora sarà possibile capire a quanto ammonterà l'effettivo aumento sulla pensione.

Anche perché, come negli anni precedenti, sono previste delle soglie di reddito oltre la quale la rivalutazione viene "penalizzata".

Vediamo però qual è il dato ufficiale, e a quanto ammonterà la pensione dal prossimo anno a seconda della propria fascia di reddito.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mr LUL lepaghediale.

Rivalutazione pensioni 2025, ecco il dato ufficiale sull'aumento annuale

Alla fine la percentuale della rivalutazione delle pensioni per il 2025 non andrà sopra l'1%.

Come riporta il decreto pubblicato in Gazzetta il 27 novembre, la percentuale ufficiale per le pensioni a partire dal 1 gennaio 2025 è dello 0,8%.

A meno di un futuro conguaglio di fine anno, questa percentuale sarà l'unico aumento generale per le pensioni del prossimo anno.

A parte quelle con importi non superiori alla minima di quest'anno (598,61 euro): per loro oltre alla rivalutazione è prevista anche quella straordinaria del 2,2% (con riassorbimento della rivalutazione straordinaria del 2,7% riconosciuta quest?anno).

E poi due notizie: una buona e una cattiva.

Quella buona è che a differenza dei due anni passati tornerà in vigore dal 2025 il calcolo della perequazione a fasce previsto però dai criteri ordinari di rivalutazione, come riportati dall?articolo 1, co. 478 della legge n. 160/2019.

In poche parole, non ci saranno più enormi tagli della rivalutazione come quelli degli ultimi due anni, con riduzioni fino al 78% sulla perequazione. Dal 2025 il massimo del taglio possibile sarà del 25%, e solo per le pensioni cinque volte oltre la minima.

La brutta notizia, invece, è che non ci sarà nessun conguaglio sulla perequazione concessa provvisoriamente dal 1 gennaio 2024. E questo perché l?indice definitivo si è confermato in misura pari al 5,4% provvisoriamente riconosciuto l'anno prima. Pertanto, niente arretrati.

Rivalutazione pensioni 2025, a quanto ammonterà nell'assegno

A fronte di quanto detto sopra, l'aumento della rivalutazione sarà abbastanza contenuto nel 2025.

Intanto la minima ufficiale passa a 603,40 euro, ma nel caso dei pensionati che hanno un assegno mensile inferiore o pari alla minima, la pensione sale a 616,67 euro, circa 2 euro in più rispetto ad anno.

Per tutti gli altri assegni varrà l'applicazione della percentuale dello 0,8%, a sua volta ridotta a seconda delle fascia di reddito di appartenenza.

A titolo d'esempio, un assegno da 1.000 euro sale dal 1 gennaio 2025 a 1.008 euro. Mentre uno da 2.000 euro a 2.016 euro.

Una volta superata la prima fascia (4 volte la minima), scatta il taglio del 10% sull'assegno. Ad esempio, una pensione di 2.500 euro sale a 2.519,95 euro al mese, mentre una da 3.000 euro a 3.023,51 euro.

Oltre le 5 volte, arriva il taglio del 25%, che porterà, ad esempio, pensioni da 5.000 euro a 5.035,51 euro.

Rivalutazione pensioni 2025, la beffa per i pensionati

Nemmeno 3 euro in più al mese. Con la perequazione allo 0,8%, a conti fatti l'aumento effettivo è di 2 euro: il 33% in meno dei famosi 3 euro diventati ormai un caso nazionale.

Va detto che rispetto agli altri due anni la perequazione in rapporto alle fasce di reddito sarà più clemente. Ciononostante, l'aumento complessivo annuo è davvero inferiore alle aspettative.

Se per i pensionati con mille euro l'aumento annuo è di 104 euro, per quelli con assegni da 5.000 euro l'aumento è di 461 euro circa.

Non sono pochi soldi, vero, ma parliamo di assegni che, come precisa anche il sito specializzato Pensioni Oggi:

"[...] nell'ultimo biennio sono quelli che hanno sofferto maggiormente gli effetti dell?inflazione essendo stati rivalutati in misura marginale".

E che continueranno a soffrirne, vista la perequazione a fasce, anche se più generosa (nel 2023 per queste fasce il taglio era del 63%).

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