Rivalutazione pensioni 2025: ecco a chi spetta il "vero" aumento dell'anno

12/09/2024 10:15

Rivalutazione pensioni 2025: ecco a chi spetta il vero aumento dell'anno

Ancora si sa poco sulle rivalutazioni delle pensioni 2025. Diverso è il caso di questi pensionati: proprio a loro andrà il "vero" aumento del prossimo anno.

Parliamo però di un aumento che, comunque sia, non sarà molto generoso, a meno che certe "proposte" non vengano accolte dal Governo.

Vediamo intanto a chi spetta al 100% l'aumento della rivalutazione 2025, e di cosa trattano queste proposte.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.

Rivalutazione pensioni 2025: a chi spetta l'aumento al 100%

A meno di improvvise inversioni a U da parte dell'Esecutivo, difficilmente questi pensionati si ritroveranno con un aumento diverso da quello già previsto.

Parliamo dei pensionati che hanno una pensione di importo pari o inferiore a 4 volte il trattamento minimo, ovvero sotto i 2.271,76 euro con l'ultima rivalutazione.

Proprio loro non subiranno il cosiddetto "taglio" della perequazione, una misura che, adottata negli ultimi anni, ha enormemente "tassato" i titolari di pensioni medio-alte.

Pertanto, avendo appunto meno di 2.271,76 euro, essi potranno godersi al 100% la rivalutazione del prossimo anno.

Una rivalutazione che, al momento, si attesterebbe intorno all'1,1%, e che permetterebbe un aumento che va da un minimo di 6 euro a un massimo di 27-30 euro.

Questo dato è ovviamente provvisorio, dato che guarda alle ultime rivelazioni in merito all'indicatore FOI (quello che determina le perequazioni ogni anno).

Per la cronaca, in merito alla prima rivalutazione (quella sul rateo di gennaio), si fa riferimento ai primi 9 mesi del FOI, mentre quella successiva verrà fatta quando i restanti 3 mesi saranno confermati dall'ISTAT.

Rivalutazione pensioni 2025: cosa succederà a chi ha assegni medio-alti

Per chi è sopra la citata soglia delle 4 volte il trattamento minimo, purtroppo non sembra ci siano all'orizzonte delle belle novità.

Se il Governo dovesse confermare anche quest'anno il taglio, per tutti gli assegni oltre i 2.271 euro scatteranno le aliquote sulla perequazione, ovvero l'applicazione di una serie di percentuali su quella della rivalutazione.

Al momento non sappiamo quali saranno le aliquote, ma se dovessero essere come quelle di quest'anno, si andrebbe dall'85% per chi ha una pensione tra 4-5 volte la minima fino al 22% per chi ne ha una oltre 10 volte.

In poche parole, l'aumento in questione risulterebbe molto scarno rispetto a quanto previsto originariamente con le due aliquote introdotte dalla legge 448/1998.

Se la percentuale fosse quella dell'1,1% come sopraccitato, si avrebbe un aumento che andrebbe da 15 euro a circa 35 euro, contro i possibili 25 euro e 60 euro se venisse applicato il calcolo ufficiale.

Rivalutazione pensioni 2025: le proposte per aumentarle ancora di più

Per quanto non siano pochi 620 euro circa di pensione, c'è chi vorrebbe puntare più in alto.

E non solo a 625 euro, una cifra che dovrebbe riguardare ben 2 milioni di titolari di pensioni, ma addirittura a 650 euro.

Quest'ultima è la proposta di Forza Italia per la rivalutazione delle pensioni nel 2025, e che in qualche modo cerca di avvicinarsi il più possibile alla promessa elettorale delle pensioni minime a 1000 euro.

Parliamo comunque di aumenti davvero ponderosi: solo quello proposto da Forza Italia richiederebbe almeno 1 miliardo di euro per la copertura.

E dove sono tutti questi soldi? Probabilmente nelle tax expenditures che si propone di tagliare, cos come nei ricavi generati dall'imposizione di un tetto massimo per i pensionati over 75.

Ma basteranno questi accorgimenti? Al momento è difficile stabilirlo, ma va comunque riconosciuto che portare a 650 euro le minime potrebbe aiutare anche coloro che si ritrovano con la perequazione "tagliata".

Anche perché il citato limite di 4 volte la minima salirebbe a 2600 euro. Pertanto, tutti coloro che oggi si ritrovano tra i 2.271 e i 2.600 euro in futuro potrebbero avere teoricamente la perequazione al 100%.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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