La transizione energetica potrebbe essere frenata dalla mancanza di rame. Questo materia prima, comune e facilmente riciclabile, è fondamentale per diverse tecnologie green, come pannelli solari, auto elettriche e reti elettriche. La domanda di rame dovrebbe raddoppiare nel prossimo decennio, mettendo a rischio la sua disponibilità.
I consumi
Attualmente si consumano circa 22 milioni di tonnellate di rame all'anno. Le esigenze aumenteranno con lo sviluppo dei paesi emergenti e la decarbonizzazione. Il rame è infatti essenziale per l'elettrificazione, con la necessità di installare 80 milioni di km di nuove linee elettriche entro il 2040.
Secondo l'Agenzia Internazionale dell'energia, la mancanza di rame rischia di diventare un ostacolo alla transizione energetica. Si prevedono carenze anche se gli investimenti nel settore minerario venissero accelerati.
L'analisi del fabbisogno
Uno studio di IHS Markit & Standard & Poor’s prevede un bisogno di 50 milioni di tonnellate di rame nel 2035, oltre il doppio dell'attuale consumo. Il deficit potrebbe raggiungere 10 milioni di tonnellate a metà prossimo decennio, un quinto dei volumi necessari per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.
Produzione per aree geografiche
Anche la geopolitica potrebbe influenzare la disponibilità di rame. Oltre metà della produzione proviene da aree "instabili" come Cile, Perù, Congo e Russia. Inoltre, la Cina consuma oltre la metà del rame mondiale e controlla il 47% della capacità di fusione globale. Nonostante la sua importanza, il rame non è ancora considerato un materiale "critico". Solo la Commissione europea e il dipartimento dell'Energia statunitense lo hanno riconosciuto come tale.
Il grafico del rame
Come vediamo dal grafico sottostante del metallo prezioso, a compressione giornaliera, attualmente il rame si trova su livelli di massimo decennali registrati solo a inizio 2011.
(Redazione)