Il settore industriale della zona euro ha evidenziato una ripresa nel mese di giugno
Il settore industriale della zona euro ha evidenziato una ripresa nel mese di giugno, apportando un contributo positivo alla crescita complessiva dell'area e chiudendo il trimestre con risultati favorevoli, nonostante alcune sfide.
Secondo i dati forniti da Eurostat, la produzione industriale nei 20 Paesi della zona euro è aumentata dello 0,5% su base mensile, superando le previsioni che erano per un incremento dello 0,2%.
La produzione industriale è cresciuta dello 0,5% nell'area dell'euro
In dettaglio a giugno 2023, la produzione industriale è cresciuta dello 0,5% nell'area dell'euro e dello 0,4% nell'Unione Europea, dopo essere rimasta invariata a maggio.
Questi dati sono stati riportati da Eurostat.
In Italia, la produzione industriale è aumentata anch'essa dello 0,5%, dopo un incremento dell'1,7% a maggio.
Tra i paesi per cui sono disponibili dati, si sono registrati aumenti più significativi in Irlanda (+13,1%), Danimarca (+6,3%) e Lituania (+3,2%).
Al contrario, i cali maggiori sono stati osservati in Svezia (-5,3%), Finlandia e Malta (entrambe -3,3%) e Belgio (-3%).
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto dell'0,3% nel secondo trimestre
Nel frattempo, il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto dell'0,3% nel secondo trimestre su base trimestrale, secondo una stima preliminare dell'agenzia di statistica dell'Unione Europea., in linea con le stime preliminari.
Tuttavia, è importante considerare che tali dati potrebbero essere influenzati dalla crescita eccezionale del 3,3% del PIL in Irlanda, attribuibile principalmente all'impatto delle grandi società estere con sede nel paese per ragioni fiscali.
Nonostante questa ripresa, l'economia della zona euro è rimasta complessivamente stagnante
Nonostante questa ripresa, l'economia della zona euro è rimasta complessivamente stagnante nei tre trimestri precedenti, principalmente a causa delle difficoltà nel settore manifatturiero e degli elevati costi di alimenti ed energia.
D'altro canto, i settori dei servizi e dell'occupazione hanno continuato a rappresentare punti di forza.
L'auspicio di un pieno recupero economico potrebbe non essere ancora immediato, e gli indicatori principali suggeriscono la possibilità di una futura stagnazione nei prossimi trimestri, potenzialmente influenzata anche dai tassi di interesse relativamente alti, che la Banca Centrale Europea sta trattando con prudenza nel considerare ulteriori aumenti.
E' improbabile una significativa contrazione dell'economia, soprattutto alla luce della persistente bassa disoccupazione, che è rimasta ai minimi storici, e dell'incremento dello 0,2% nell'occupazione nel trimestre.
Un fenomeno anomalo è rappresentato dalla carenza di lavoratori qualificati
Un fenomeno anomalo è rappresentato dalla carenza di lavoratori qualificati segnalata da molte aziende tedesche, nonostante la crescita economica modesta.
Questo potrebbe riflettere il tentativo delle imprese di accumulare manodopera in previsione di una futura ripresa economica.
Gli economisti attualmente prevedono una modesta crescita per la zona euro
Gli economisti attualmente prevedono una modesta crescita per la zona euro nei prossimi trimestri, sostenuta da una stagione turistica robusta e da una continua domanda di forza lavoro, soprattutto nel settore dei servizi.
Si ritingono improbabili ulteriori aumenti dei tassi di interesse
Si ritingono improbabili ulteriori aumenti dei tassi di interesse, mentre il dibattito si incentra sulla necessità di un leggero incremento per contenere l'inflazione.
Grazie anche al tasso di riferimento della BCE più elevato dall'inizio del secolo, l'inflazione sta diminuendo e i responsabili della politica monetaria sono ottimisti riguardo ai risultati del ciclo di inasprimento dei tassi.
Questo non significa tuttavia che la BCE cambierà rotta in tempi rapidi, casomai è invece probabile che i tassi rimangano elevati a lungo.
L'inflazione rimarrà ancora a livelli elevati e superiore all'obiettivo del 2%
La Banca Centrale Europea ha infatti comunicato attraverso il suo Bollettino Economico che nonostante una prevista diminuzione dell'inflazione nel corso del 2023, essa rimarrà ancora a livelli elevati e superiore all'obiettivo del 2%.
La preoccupazione principale riguarda l'inflazione di base, che resta complessivamente alta nonostante alcuni segnali di attenuazione.
La politica monetaria restrittiva avrà inevitabilmente un impatto negativo sull'economia, poiché i precedenti aumenti dei tassi di interesse continuano a influenzare le condizioni di finanziamento e a frenare la domanda, elemento chiave per riportare l'inflazione all'obiettivo desiderato.
La BCE ha annunciato l'intenzione di mantenere i tassi di interesse elevati a lungo termine
Per contrastare questa situazione, la BCE ha annunciato l'intenzione di mantenere i tassi di interesse elevati a lungo termine, nonostante le critiche dei governi e le incertezze di alcuni governatori nazionali.
L'obiettivo è di garantire un ritorno tempestivo dell'inflazione al 2% nel medio termine.
Il Consiglio direttivo seguirà un approccio basato sui dati per determinare la durata e l'entità dell'orientamento restrittivo della politica monetaria.