La settimana scorsa è stata particolarmente critica per Wall Street, in particolar modo per gli indici Nasdaq e S&P 500 che hanno chiuso con un calo rispettivamente del 2,9% e del 2,3%. Anche il Dow Jones ha registrato una flessione settimanale dell'1,1%.
Venerdì scorso, l'S&P 500 ha subito una perdita dello 0,53%, chiudendo a 4.478,03, mentre il Nasdaq Composite ha registrato una perdita dello 0,36%, chiudendo a 13.909,24. Il Dow Jones Industrial Average ha perso 150,27 punti, pari al -0.43%, chiudendo a quota 35.065,62.
Il report occupazionale degli Stati Uniti, pubblicato venerdì scorso e relativo al mese di luglio, ha mostrato la creazione di 187.000 nuovi posti di lavoro. Questi dati sono leggermente inferiori alle stime iniziali che prevedevano un aumento di 200.000 nuovi impieghi.
Nonostante tutto, i dati hanno comunque registrato un leggero incremento rispetto a giugno, con 185.000 nuovi posti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5%, un dato migliore rispetto al 3,6% previsto, e appena superiore al minimo storico registrato alla fine del 1969.
L'attenzione si concentra sull'inflazione, misurata dal salario medio orario, che è aumentata dello 0,4% su base mensile e del 4,4% su base annua. Questi dati, superiori rispettivamente allo 0,3% e al 4,2% previsto dagli analisti, hanno sicuramente messo in allerta la Federal Reserve guidata da Jerome Powell.
Nonostante il periodo difficile, a Wall Street sembra esserci la volontà di ripresa: alle 7.25 ora italiana, i futures sul Dow Jones mostrano un avanzamento dello 0,21%, quelli sullo S&P 500 dello 0,33%, mentre i futures sul Nasdaq registrano un progresso dello 0,48%.
(Redazione Traderlink)