Molti dipendenti stanno segnalando ritardi nel pagamento del credito fiscale maturato con il Modello 730. Ma quali sono le cause? Spesso il mancato accredito a luglio 2024 è dovuto a errori commessi durante la compilazione del Modello 730 precompilato o nella gestione del processo da parte del Centro di Assistenza Fiscale (CAF).
In verità, i motivi possono essere molteplici e anche una semplice svista può bloccare l'intero processo di rimborso.
Dati mancanti, incongruenze nelle informazioni o errate indicazioni di spese detraibili sono tra le cause più comuni. Tutte mancanze, se così possiamo definirle, che rallentano il processo di acquisizione da parte dell'Agenzia delle Entrate e che di conseguenza posticipano i tempi di accredito.
Rimborso 730, perché non arriva a luglio 2024
Il mancato pagamento del credito fiscale sul Modello 730 è una problematica frequente tra i contribuenti, spesso dovuta alla selezione errata del sostituto d’imposta.
Cinque sono i motivi principali per cui si verificano questi disguidi:
1.
Selezione errata del sostituto d’imposta;
2.
Errori nel comparto scuola;
3.
Cambiamento del sostituto d’imposta;
4.
Cessazione del rapporto di lavoro e pensionamento;
5.
Dimensione della ditta nel settore privato.
Iniziamo proprio da uno degli errori più comuni: la scelta dell’opzione “nessun sostituto”.
Quando un contribuente spunta tale voce, il più delle volte in modo non intenzionale, il credito del Modello 730 non viene pagato nello stipendio, ma viene invece erogato a dicembre direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Tale svista può quindi causare un ritardo significativo nella ricezione del rimborso 730.
Rimborso 730, comparto scuola e nel cambio del sostituto d’imposta: ecco gli errori
Nel settore scolastico, invece, un errore ricorrente è la segnalazione dell’istituto scolastico come sostituto d’imposta anziché del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Un altro caso frequente di mancato pagamento del credito fiscale riguarda il cambiamento del sostituto d’imposta.
Nel settore privato, quando un dipendente cambia datore di lavoro, spesso viene inserito il vecchio sostituto d’imposta. Questo è problematico perché il vecchio datore di lavoro non può effettuare rimborsi in caso di cessazione del rapporto di lavoro.
Pensionamento e dimensioni della ditta
Il penultimo caso ricorre quando un dipendente va in pensione.
In queste circostanze è fondamentale segnalare l’INPS come sostituto d’imposta. La mancata comunicazione di questo cambiamento può bloccare l’arrivo del Rimborso 730.
In ultimo c’è da dire che anche le dimensioni della ditta possono influenzare la capacità di effettuare conguagli.
Le piccole aziende potrebbero non avere sufficiente capienza di IRPEF trattenuta per eseguire i rimborsi. In questi casi è consigliabile presentare la dichiarazione senza sostituto per evitare ritardi nei pagamenti.
I ritardi rimborso 730 possono dipendere anche dai CAF
Nonostante la presentazione tempestiva del Modello 730 al CAF, il pagamento del credito fiscale potrebbe non avvenire a luglio.
Come anticipato in apertura di articolo, il ritardo è spesso legato ai tempi di trasmissione dei risultati del Modello 730 da parte del CAF all’Agenzia delle Entrate.
Per ovviare tale problema, è necessario controllare se il modello 730 è stato correttamente trasmesso all’Agenzia delle Entrate dall’area personale del proprio cassetto fiscale.
Ricordiamo ai nostri lettori che NoiPA garantisce due emissioni per il pagamento dei rimborsi del Modello 730, tra luglio e ottobre.
Pertanto, anche se il rimborso non arriva subito a luglio 2024, c'è non c’è da preoccuparsi.