In ambito di Riforma delle Pensioni arriva una nota abbastanza dolente per i lavoratori che hanno diritto al TFR, ovvero al Trattamento di Fine Rapporto.
Si tratta di una nuova proposta, che prevede di rendere obbligatorio il versamento di parte del proprio TFR all'interno dei fondi pensione.
Una proposta che, se venisse portata avanti, creerebbe non pochi disagi ai lavoratori.
Vediamo bene perch.
Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Marco Casario.
Riforma Pensioni: la proposta del TFR nei fondi pensione
Ad oggi il TFR pu essere versato in azienda oppure pu essere destinato verso fondi pensione aperti.
Appunto, "pu": la decisione rimane libera, e cos i versamenti.
Stando per all'ultima proposta presentata sul tavolo della Riforma delle Pensioni, si parlerebbe invece di introdurre un obbligo per quanto riguarda la destinazione del proprio TFR: almeno una parte del trattamento dovr andare nei fondi pensione.
Stando a quanto raccontato dal Corriere della Sera, si tratterebbe del 25% del TFR, che finirebbe direttamente nel fondo pensione se il lavoratore non si dovesse opporre esplicitamente entro sei mesi.
Il cosiddetto "semestre di silenzio-assenso", come quello gi applicato per una misura analoga nel 2006.
Anche se tutto questo verr ulteriormente discusso a settembre, il fatto che sia un "obbligo" suona comunque strano, visto che gli strumenti finanziari e tecnici sono da sempre prodotti "liberi", a cui un lavoratore pu affidarsi o meno senza sentirsi vincolato.
Va detto che questa soluzione non cos "assurda", perch, stando anche a quanto riportato dall'ANSA, consentirebbe al lavoratore di accumulare i contributi e di poter andare in pensione anticipatamente di tre anni rispetto all?et ordinaria.
Ovviamente questa ultima parte per forza di cose al condizionale, visto che investire risparmi o TFR in un fondo pensione non un gioco da ragazzi.
Anzi, non mancano n pro n contro a questo particolare strumento.
Riforma Pensioni: pro e contro del TFR nei fondi pensione
Per chi non lo conoscesse, il Trattamento di Fine Rapporto un elemento retributivo che matura per ogni mese di vigenza del contratto di lavoro, e che spetta al lavoratore dipendente quando cessa la sua attivit lavorativa presso un'azienda.
Tale "elemento" pu venirgli erogato integralmente alla fine dell'attivit, ma prima di allora pu essere destinato o in un fondo apposito gestito dall'azienda (da qui il termine TFR in azienda) o in uno gestito da privati con finalit previdenziali (il TFR nei fondi pensione).
La decisione spetta sempre al lavoratore, anche perch la destinazione cambia tutto.
Il TFR in azienda non costa nulla, visto che i costi di gestione non sono previsti.
Inoltre prevede un interesse fisso dell'1,5% con maggiorazione pari al 75% dell'indice FOI dell'inflazione.
Di contro, la tassazione del TFR prevede due aliquote:
?
?
una sul capitale (dal 23% al 43%).
Quindi abbiamo una soluzione che permette un interesse abbastanza buono nel lungo periodo, ma pesantemente tassato sia sulle rendite sia sul capitale.
Di contro, il fondo pensione, a seconda del tipo di "linea" su cui si investe (azionaria, obbligazionaria, mista...), pu rendere anche il 4,5% annuo.
Ovviamente a fronte di costi di gestione non cos leggeri, che possono andare dallo 0,25% (fondi negoziali) fino al 2,66% per i Piani Individuali Pensionistici (PiP).
Va detto per che la tassazione molto pi agevole rispetto a quella dei TFR.
Il fondo pensione infatti tassato dal 15% al 9%, in funzione del numero di anni di iscrizione.
Inoltre, si pu riscattare anche prima, e non per forza di cose alla fine della carriera.
Riforma Pensioni: il problema dell'assegno futuro
Alla fine il vero problema di questa faccenda non l'obbligo in s per il lavoratore di destinare parte del TFR in uno strumento gestito da privati.
Il problema che per il lavoratore quell'elemento retributivo vale decine di migliaia di euro a fine carriera, e pu essere molto utile in vecchiaia, se ci si ritrova con un assegno previdenziale logorato dal calcolo contributivo.
Il destino dell'assegno "leggero" purtroppo quasi assicurato per tutti coloro che non hanno avuto modo nel corso degli anni di accumulare un montante contributivo ideale per ricevere una discreta pensione.
La soluzione del TFR in fondo pensione potrebbe avere un senso, anzi potrebbe contribuire alla previdenza dei futuri lavoratori.
Ma soltanto se questo obbligo offre comunque delle garanzie o delle protezioni.
Anche perch tra commissioni e possibili cali di rendimento dei fondi, non sarebbe cos assurdo ritrovarsi tra qualche decina di anni con un capitale inferiore rispetto a quello versato.