Riforma disabilità 2025, in arrivo in Italia dal 1°gennaio: ecco dove, cosa cambia e le novità INPS

Benna Cicala Benna Cicala - 29/12/2024 15:17

Riforma disabilità 2025, in arrivo in Italia dal 1°gennaio: ecco dove, cosa cambia e le novità INPS

Riforma Disabilità 2025 in partenza dal 1° gennaio in alcune città italiane. Il nuovo sistema mira a semplificare il riconoscimento dello stato di disabilità, riducendo la burocrazia e accelerando l’accesso ai benefici previsti, introducendo delle novità. Quella più importante riguarda il certificato medico introduttivo, un documento che sostituirà la domanda amministrativa tradizionale, rendendo il processo di riconoscimento più snello e immediato.

Il nuovo iter, progettato dall’INPS, sarà inizialmente testato in nove province italiane prima di essere adottato su scala nazionale nel 2026. La sperimentazione rappresenta un banco di prova per ottimizzare il sistema e garantire una transizione efficace verso un modello più moderno e inclusivo. Ma in cosa consiste e dove sarà attiva la riforma già dai primi giorni del nuovo anno? Scopriamolo insieme.

Riforma disabilità 2025, cos'è e come funziona certificato medico introduttivo

Come anticipato in apertura di articolo, la grande novità introdotta dalla Riforma Disabilità 2025 riguarda l'ingresso in scena del certificato medico introduttivo. Compilato dal medico curante, sarà l’unico requisito necessario per avviare il riconoscimento della disabilità.

Attualmente, l’iter prevede diversi passaggi burocratici che spesso rallentano l’accesso ai benefici previsti per le persone con disabilità. Con il nuovo sistema, l’intero processo diventa più semplice e diretto:

  • Il medico curante redige il certificato, indicando le patologie invalidanti del paziente;
  • Una copia firmata del certificato, insieme a un codice identificativo, viene consegnata al cittadino per completare la pratica;
  • Il certificato è trasmesso telematicamente dal medico all’INPS;
  • Il cittadino inoltra formalmente la domanda tramite il portale INPS o con l’aiuto di un patronato e CAF;
  • L’INPS fissa la visita presso la Commissione medica per valutare il caso e riconoscere ufficialmente la disabilità.

In questo modo viene meno la necessità di presentare una domanda amministrativa separata, riducendo i tempi di attesa e i passaggi inutili per il riconoscimento dell'invalidità.

Le province coinvolte nella sperimentazione

La riforma disabilità 2025 sarà inizialmente sperimentata in nove province italiane selezionate per testare il nuovo sistema. Le province coinvolte nella fase pilota sono:

  • Brescia
  • Trieste
  • Forlì-Cesena
  • Firenze
  • Perugia
  • Frosinone
  • Salerno
  • Catanzaro
  • Sassari

La fase di sperimentazione inizierà il 1° gennaio 2025 e durerà fino al 31 dicembre dello stesso anno. Una sorta di periodo di “prova” che permetterà di valutare l’efficacia del sistema e di apportare eventuali miglioramenti prima della sua estensione a tutto il territorio nazionale nel 2026. 

Cosa prevede il Messaggio INPS n. 4014

Le linee guida ufficiali della Riforma Disabilità 2025 sono state fornite dall’INPS attraverso il Messaggio n. 4014 del 28 novembre 2024. Questo documento chiarisce i dettagli operativi della nuova procedura, fornendo istruzioni precise per medici, cittadini e operatori.

Fino al 31 dicembre 2024 continuerà a essere valida l’attuale procedura, che prevede la presentazione di una domanda amministrativa separata. Dal 1° gennaio 2025, invece, nelle province coinvolte nella sperimentazione, il riconoscimento della disabilità sarà gestito interamente tramite il certificato medico introduttivo.

Il messaggio specifica che:

  • Il medico curante è responsabile della compilazione e dell’invio telematico del certificato all’INPS.
  • Il cittadino riceverà una copia firmata del certificato e un codice identificativo per completare la domanda.
  • La domanda potrà essere inoltrata tramite il portale INPS o con il supporto di patronati e CAF.
  • Una volta ricevuta la documentazione, l’INPS fisserà la visita presso la Commissione medica per valutare il caso.

La sperimentazione, della durata di 12 mesi, sarà supportata da strumenti digitali avanzati per agevolare il lavoro dei medici e migliorare l’esperienza degli utenti. L’obiettivo è garantire un processo fluido, rapido e senza intoppi, riducendo al minimo gli oneri burocratici.

 

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