I rendimenti dei titoli di Stato nella zona euro sono in netta diminuzione: il rendimento del BTP decennale si attesta al 3,7850% (ricordiamo che il massimo dal 2012 è stato del 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si situa al 2,0660% (ricordiamo che il massimo dal 2011 è stato del 3,02% il 4 ottobre).
Anche i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi sono in ribasso: il rendimento del T-Note a 10 anni si attesta al 3,9620% (massimo dal 2007 del 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si situa al 4,1280% (massimo dal 2007 del 5,18% il 23 ottobre). I rendimenti sono in netta diminuzione, soprattutto quelli statunitensi, dopo la riunione del FOMC di ieri sera.
Il comitato operativo della Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi ufficiali (Fed funds al 5,25-5,50%), come ampiamente previsto, e ha sostanzialmente confermato che il ciclo di rialzi è giunto al termine. Le nuove proiezioni economiche della banca centrale americana indicano una riduzione dello 0,75% nel 2024 e un ulteriore 1% nel 2025.
I toni sono più accomodanti del previsto, ma rimangono ancora molto conservativi rispetto alle aspettative del mercato: il CME FedWatch Tool prevede infatti un taglio di oltre l'1,50% nel corso del prossimo anno. Ora la parola passa alla BCE con la riunione del Consiglio Direttivo prevista per oggi a metà giornata.
Anche qui il mercato si aspetta tassi invariati, quindi l'attenzione sarà rivolta alle indicazioni che saranno fornite durante la conferenza stampa della presidente Christine Lagarde.
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