I rendimenti dei titoli di Stato nell'eurozona sono rimasti poco mossi. Il rendimento del BTP decennale si attesta al 3,9780%, dopo aver raggiunto un massimo del 5,04% il 19 ottobre 2012. Il rendimento del Bund a 10 anni si mantiene al 2,2070%, dopo aver toccato un massimo del 3,02% il 4 ottobre 2011.
Negli Stati Uniti, i rendimenti dei titoli di Stato sono leggermente sopra i minimi raggiunti ieri pomeriggio, a seguito dei dati sull'inflazione che sono stati leggermente peggiori delle aspettative. Il rendimento del T-Note a 10 anni si attesta al 4,1920%, con un minimo del 4,1470% (massimo dal 2007 al 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si mantiene al 4,2940%, con un minimo del 4,2730% (massimo dal 2007 al 5,18% il 23 ottobre).
I rendimenti rimangono stabili in attesa dell'esito della riunione del FOMC, il comitato operativo della Federal Reserve, che si terrà questa sera. È ampiamente previsto che i tassi dei Fed funds verranno mantenuti ai livelli attuali (5,25-5,50%). Gli analisti e gli operatori saranno concentrati sulle parole del presidente della Fed, Jerome Powell, per ottenere indicazioni sulla tempistica del primo taglio dei tassi. La stessa situazione si ripeterà domani con il Consiglio Direttivo della BCE e la conferenza stampa della presidente Christine Lagarde.
Recentemente, le dichiarazioni di importanti esponenti delle due banche centrali hanno sorpreso i mercati per il tono accomodante. Ora la parola passa ai vertici della Fed e della BCE.
Dal punto di vista grafico, il rendimento del BTP a 10 anni oscilla sopra i minimi registrati tra marzo e luglio, a 3,90-3,95%. In caso di violazione di questi supporti, potrebbe verificarsi un approfondimento verso almeno il 3,70% (minimo di gennaio). Al di sopra del 4,08%, sarebbe possibile un recupero verso il 4,14% e l'area del 4,25%, che una volta era un supporto ma ora rappresenta una resistenza significativa nel breve periodo. Il rendimento del Bund decennale si conferma sopra i minimi recenti, a 2,16-2,17%. Una rottura di questi livelli determinerebbe una riattivazione della tendenza negativa, con un primo supporto a 2,12% e un successivo supporto ai minimi di marzo, a 1,92%. Una stabilizzazione sopra l'area del 2,30% potrebbe anticipare un avvicinamento al 2,40% e al 2,50%.
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