I rendimenti dei titoli di Stato nella zona euro sono rimasti deboli dopo la flessione di ieri. Il rendimento del BTP decennale si attesta al 4,85%, con un massimo registrato ieri mattina al 4,98% e un massimo dal 2012 raggiunto il 19 ottobre al 5,04%. Il rendimento del Bund a 10 anni si situa al 2,84%, con un massimo raggiunto ieri al 2,93% e un massimo dal 2011 registrato il 4 ottobre al 3,02%.
I rendimenti dei titoli di Stato negli Stati Uniti sono rimasti stabili. Il rendimento del T-Note a 10 anni si attesta al 4,88%, ben al di sotto del massimo raggiunto ieri mattina al 4,99% (con un massimo dal 2007 toccato all'inizio del mese al 5,02%). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si mantiene intorno al 5,01%, in calo rispetto al 5,13% registrato lunedì (con un massimo dal 2007 al 5,18%).
Nonostante il PIL degli Stati Uniti superiore alle attese e le prospettive di tassi di interesse più alti nell'eurozona a causa dell'inflazione persistente, i rendimenti sono diminuiti ieri. Da sottolineare le dichiarazioni del Segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, secondo cui le misure di sostenibilità del budget pubblico proposte dall'amministrazione Biden renderanno gestibile il costo del debito. Oggi si presta attenzione all'importante dato dell'inflazione PCE negli Stati Uniti, utilizzato dalla Fed per stabilire l'obiettivo di inflazione.
Dal punto di vista grafico, il rendimento del BTP a 10 anni ha testato ieri un ostacolo chiave al 4,98%, che potrebbe determinare un attacco al massimo del 2012 al 5,04%. Il rendimento del Bund decennale si mantiene in una buona posizione per estendersi verso il picco del 2011 toccato il 4 ottobre al 3,02%. Il rendimento del T-Note decennale si allontana dal massimo del 2007 al 5,02% raggiunto lunedì e deve prestare attenzione al supporto al 4,80%. Situazione simile per il rendimento del T-Bond trentennale, che si avvicina al supporto al 4,93% anziché al massimo del 2007 al 5,18%.
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