L'andamento dei rendimenti nei mercati finanziari è stato al centro dell'attenzione dopo un periodo di calo rispetto ai massimi toccati la settimana precedente. Il rendimento del BTP decennale, ad esempio, è salito al 3,8350%, con un picco del 3,9250% venerdì e un minimo del 3,6890% giovedì. Da sottolineare che il rendimento aveva toccato un massimo del 4,0280% il 25 aprile. Allo stesso modo, il Bund decennale ha visto il suo rendimento attestarsi al 2,5495%, con un picco del 3,6170% venerdì e un minimo del 2,3950% il 16 maggio. Anche il T-Note USA a 10 anni ha mostrato variazioni, con un rendimento del 4,4590% e un massimo del 4,5070% venerdì. Mentre il T-Bond a 30 anni ha registrato un rendimento del 4,5690%.
Nel contesto attuale, si è visto un quadro stabile per quanto riguarda i tassi della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, in seguito agli aggiustamenti al ribasso delle ultime settimane. Queste variazioni sono state influenzate da dati macroeconomici migliori delle attese, come gli ordini di beni durevoli e la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti, che hanno confermato le prospettive positive già emerse la settimana precedente. Gli analisti e gli operatori del settore sono ora in attesa dei dati sull'inflazione nell'eurozona e sull'indice PCE (Prezzi al Consumo per le Spese Personali) negli Stati Uniti, entrambi in uscita venerdì.
Le aspettative riguardanti le prossime mosse della Federal Reserve e della BCE hanno visto una stabilizzazione, con il CME FedWatch Tool che assegna ora al 99% la probabilità che i tassi rimangano invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno. Le probabilità di un taglio dei tassi di -25 punti base nella riunione del 31 luglio sono invece al 10%, mentre si conferma l'89% di probabilità che i tassi restino sui livelli attuali. Per la riunione del 18 settembre, le probabilità di un taglio di -25 punti base scendono al 45%, mentre quelle di tassi invariati salgono al 50%.
Il future sull'Euribor a 3 mesi, indicatore delle mosse della BCE, ha mostrato una quotazione di -5/6 punti base a giugno, con la possibilità di un taglio nei tassi nella riunione del 6 giugno in lieve aumento. Per fine anno, le probabilità di un taglio di 43 punti base sono in aumento, con una tendenza a due tagli. È probabile che il primo taglio avvenga nella riunione del Consiglio direttivo del 12 settembre.
Infine, l'agenda macroeconomica prevede l'uscita di importanti dati, come l'inflazione in Germania domani, la seconda stima del PIL USA del primo trimestre giovedì e l'inflazione sia dell'eurozona che degli Stati Uniti venerdì.
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