Quota 103 favorisce gli uomini e penalizza le donne: critiche da sindacati e Ufficio parlamentare di Bilancio

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 07/12/2023 16:11

Quota 103 favorisce gli uomini e penalizza le donne: critiche da sindacati e Ufficio parlamentare di Bilancio

La riformulazione della cosiddetta Quota 103 continua a generare polemiche. Sia i sindacati che l'Ufficio parlamentare di Bilancio (UpB) hanno espresso riserve sulla nuova versione della misura, introdotta dal governo Meloni, che prevede l'uscita anticipata dal lavoro a 62 anni con 41 anni di versamenti contributivi. Le critiche principali riguardano l'effetto penalizzante sulla liquidazione pensionistica, stimato dal sindacato Cgil in un -17,2%. 

Nuove regole per il calcolo della pensione

A partire dal 2024, la pensione sarà calcolata interamente con il sistema contributivo, con un massimale pari a quattro volte l'assegno minimo. Inoltre, sarà possibile accumulare al massimo 5.000 euro di altri redditi da lavoro alla pensione. Infine, il tempo di attesa per l'effettiva percezione della pensione aumenterà a causa delle "finestre mobili", passando da 3 a 7 mesi per i lavoratori privati e da 6 a 9 mesi per i dipendenti pubblici. 

Pensione anticipata

La pensione anticipata ordinaria permette di ritirarsi dal mondo del lavoro prima della pensione di vecchiaia (67 anni) a condizione di avere versato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, fino alla fine del 2026. Successivamente, i requisiti contributivi saranno adeguati agli incrementi della speranza di vita. Inoltre, è necessario attendere un "periodo di finestra" di 3 mesi tra il raggiungimento dei requisiti e l'effettivo inizio della pensione. 

Le condizioni della Quota 103

Per la Quota 103, invece, i requisiti sono di 62 anni e 41 di versamenti, più il periodo di finestra, che varia a seconda se si è dipendenti pubblici o privati. Pertanto, le donne avrebbero bisogno di lavorare solo 4 o 6 mesi in più per poter accedere alla pensione anticipata ordinaria o all'Opzione donna, che non prevedono le penalizzazioni della Quota 103. Per gli uomini, invece, la Quota 103 rappresenta un'opzione più vantaggiosa in caso di necessità di ritirarsi dal lavoro anticipatamente, nonostante le penalizzazioni sulle pensioni. 

Perchè al riforma penalizza le donne

Secondo l'UpB (Ufficio parlamentare di Bilancio), queste limitazioni renderanno la Quota 103 una misura accessibile principalmente agli uomini, a discapito delle donne. Per comprendere perché, è necessario confrontare i requisiti previsti dalla Quota 103 con quelli dell'uscita anticipata ordinaria, una misura permanente introdotta dalla Legge Fornero nel 2012.  Infine, l'UpB ha sottolineato che la Quota 103 potrebbe essere vista come un esperimento per una futura misura di uscita anticipata di 2 o 3 anni applicabile a tutti i lavoratori, con un calcolo interamente contributivo. Una prospettiva che sembra destinata a caratterizzare tutte le future pensioni anticipate.

(Redazione)

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