Produzione industriale italiana inizia 2024 con lieve crescita

Il commento redatto da Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, evidenzia la difficoltà nel settore manifatturiero italiano di uscire dalla prolungata fase di debolezza, a causa di una domanda debole e di una disinflazione che non sta stimolando l'offerta. I dati di gennaio sulla produzione industriale confermano che il settore non è ancora uscito dalla fase di stallo. Si è registrata una contrazione dell'1,2% rispetto al mese precedente, con cali significativi negli investimenti e nei beni di consumo, mentre solamente la produzione di energia ha mostrato un incremento. La contrazione è stata ampia in diversi settori, come i prodotti farmaceutici, i prodotti chimici e i mezzi di trasporto. L'avvio ritardato degli incentivi per l'acquisto di autovetture sta impattando sul settore, e la disinflazione non sta ancora generando una spinta positiva.

L'indagine sulla fiducia delle imprese a febbraio non offre prospettive migliori per la produzione industriale, con un peggioramento del livello di produzione e ordini bassi, soprattutto a livello interno. Il calo delle scorte di beni prodotti riflette una mancanza di corsa alla ricostituzione delle scorte, data la debole domanda. Le aspettative per la produzione e gli ordini a breve termine sono ai minimi dal 2020, confermando che l'uscita dalla recessione nel settore manifatturiero non sarà rapida. Il primo trimestre potrebbe non vedere un contributo positivo dell'industria alla crescita del PIL, con un rischio attualmente elevato in tal senso.

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