Primo trimestre debole per l'immobiliare

02/07/2024 17:53

Primo trimestre debole per l'immobiliare

Transazioni a -7,2% nel primo trimestre

Il mercato immobiliare segna il passo nonostante i segnali di risveglio della domanda di mutui attestati da una recentissima analisi condotta da Facile.it e Mutui.it. Nel primo semestre 2024 le richieste effettuate sui due popolari siti risultano in crescita del 15%.
É un dato da prendere con le molle in quanto le erogazioni sono ancora deboli: in base alla rilevazione Assofin relativa al primo trimestre siamo a -13%.

L'analisi Abitare Co. sulle compravendite immobiliari fotografa una situazione simile. I dati pubblicati dall’Osservatorio Mercato Immobiliare (OMI) dell'Agenzia delle Entrate certificano per il primo trimestre un calo del 7,2% sullo stesso periodo del 2023.

Tra le città principali il dato peggiore è quello di Milano con un -13,2% seguita da Torino -10,2% e Roma -6,9%, mentre Bologna risulta nettamente la migliore (o meglio, la meno peggiore) con un -1,8%.

Scarseggiano gli immobili nuovi

A livello nazionale le compravendite sono state circa 155 mila di cui solo il 40% è stata acquistata con un mutui, pari a 56 mila: si tratta di un minimo storico, effetto della potente azione restrittiva messa in atto dalla BCE a partire dalla metà del 2022 per contrastare il balzo dell'inflazione.

Il trend dovrebbe essere sul punto di inversione dato che poco meno di un mese fa l'Eurotower ha dato il via alla fase di allentamento con un taglio dei tassi ufficiali pari allo 0,25%.

Altro dato interessante è rappresentato dalla percentuale degli immobili nuovi compravenduti sul totale: appena il 6,8%.
Questo elemento fornisce una delle cause della debolezza del mercato, ovvero la mancanza di offerta di abitazioni di nuova costruzione. Il fenomeno è particolarmente rilevante a Napoli e Genova dove nel primo trimestre le compravendite di abitazioni nuove hanno rappresentato solo l'1,9% e lo 0,4% rispettivamente.

Le altre cause della diminuzione delle compravendite

Tra le altre causa del calo delle transazioni l'analisi di Abitare Co.

segnala le incertezze sulla situazione economica da parte dei potenziali compratori (in primis per la riduzione del potere di acquisto determinata dall'inflazione); il già citato aumento del costo del denaro tra il 2022 e il 2023 che ha funzionato da deterrente all'accensione di mutui; la scarsa offerta di immobili a basso impatto energetico/ambientale e dotati di servizi comuni dedicati alle persone; il ritiro dal mercato di parte dell'offerta di immobili post-ristrutturazione Superbonus a causa dell'aumento di valore e conseguente incremento della tassazione al momento della vendita.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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