Prezzo del petrolio in calo, scendono i titoli del settore

31/08/2022 23:15

Prezzo del petrolio in calo, scendono i titoli del settore

Seduta difficile per i petroliferi

Seduta difficile per i petroliferi Usa, Marathon Oil Corp (MRO) termina sulla parità a 25,59 dollari, Occidental Petroleum (OXY) ha ceduto l'1,4% a 71 dollari, Chevron (CVX) è sceso dell'1,59% a 158,06 dollari, Exxon Mobil Corporation (XOM) ha ceduto lo 0,75% a 95,59 dollari.

Rallenta il mercato del lavoro USA

I mercati iniziano ad essere sempre più convinti che l'economia Usa vada incontro ad una recessione.
I dati macro segnalano infatti i primi cenni di rallentamento mentre la Fed tiene la barra dritta sul rialzo dei tassi.

Il dato sui nuovi lavoratori dipendenti non agricoli (ADP) mostra una crescita inferiore al previsto ad agosto, di 132.000 unità, sotto le attese di 300.000 unità, con un dato precedente di 128.000.

Secondo l'economista capo di ADP Nela Richardson i dati indicano il passaggio ad un ritmo più contenuto delle nuove assunzioni, probabilmente perché le aziende cercano di decifrare i segnali contrastanti dell’economia.

Nela Richardson ha aggiunto "Potremmo essere ad un punto di flessione".

La Fed andrà avanti con il rialzo dei tassi

Nonostante questo la banca centrale continua a mandare messaggi chiari in favore del rialzo dei tassi. Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, ha affermato che serve ancora un considerevole aumento del costo del denaro per contrastare l'inflazione, i tassi di riferimento dovrebbero salire oltre il 4% nei prossimi mesi dall'attuale 2,25%-2,5%.

Per Ubs una recessione negli States è probabile

Ubs segnala che le probabilità di una recessione entro i prossimi 12 mesi sono salite al 60% nel corso degli ultimi mesi dopo che a partire da luglio sono emersi dati macro in rallentamento.

A luglio le probabilità di una recessione erano del 40%. Una delle tre componenti analizzate da Ubs nel suo calcolo, quella dei dati macro (le altre due sono la curva dei rendimenti e il mercato del credito), sembra prospettare l'avvio di una recessione per il 94%. In ogni caso anche l'andamento della curva dei tassi, ormai invertita, preannuncia di solito l'inizio di una recessione.
Il mercato del credito è invece ancora in salute, anche grazie alla buona tenuta degli utili aziendali.

Rallenta l’economia cinese

Le attese di rallentamento dell'economia, e non solo negli USA (in agosto l'indice Pmi non manifatturiero, calcolato prevalentemente su costruzioni e servizi, è calato in Cina a 52,6 punti dai 53,8 punti di luglio, e dai 54,7 punti in giugno, il Pmi Composite, che raggruppa manifatturiero e servizi, è invece sceso a 51,7 punti dai 52,5 punti precedenti e dai 54,1 punti di giugno, contro i 52,3 punti stimati dagli economisti) appesantiscono i prezzi delle materie prime, petrolio incluso.

Il greggio Wti è tornato sotto i 90 dollari, solo due giorni fa era sopra i 97 dollari. Con agosto si è concluso il terzo mese consecutivo in calo, il periodo più lungo da due anni a questa parte.

Eni, quadro grafico delicato

In Italia Eni scende anche più degli altri giganti internazionali del comparto.
La società ha infatti ricalcolato in circa 1,40 miliardi di euro l'ammontare del contributo straordinario a carico delle imprese energetiche per il caro bollette dopo che a fine giugno aveva determinato un contributo straordinario di circa 550 milioni (versando il 40% dell'acconto). Il titolo ha archiviato la seduta di mercoledì con un -3,5% a 11,808 euro (minimo intraday a 11,46).

Il quadro grafico è delicato ma non compromesso: i minimi di giornata si sono infatti appoggiati sulla "neckline" del testa spalle rialzista disegnato dal minimo del 6 luglio. La linea è quella tracciata tra il massimo dell'8 e quello del 20 luglio, passante per la precisione a 11,58. Fino a che questo supporto tiene il ribasso subito dal top di agosto a 12,65 potrebbe dimostrarsi una semplice correzione temporanea.

Primi segnali di ripresa oltre area 12 euro, il superamento di quei livelli prospetterebbe un nuovo test di massimi di agosto a 12,65, coincidenti con il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di giugno, resistenza critica anche in ottica di medio periodo.

Sotto area 11,50 invece le pressioni ribassiste manifestatesi nelle ultime due sedute troverebbero conferme e diverrebbe probabile il ritorno sui minimi di luglio, a 10,50, e possibile anche la violazione di quei livelli, con successive discese sotto i 10 euro.

 

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