Prezzo del gas volatile cala a 40 euro: scioperi e interruzioni ne influenzano il valore

L'andamento del gas volatile mostra un trend decrescente, con un prezzo che diminuisce quasi della metà, riavvicinandosi ai 40 euro. 

Questo fenomeno è evidente nel caso del Ttf ad Amsterdam che ha registrato un calo dell'1,5%, attestandosi a 39,8 euro. Nonostante le forniture di gas per l'imminente inverno siano globalmente stabili, diversi fattori di tensione hanno caratterizzato il periodo fino ad ora. Questi elementi hanno contribuito a creare un clima di incertezza e a influenzare l'oscillazione dei prezzi. 

Recentemente, una serie di eventi ha avuto un impatto significativo sul mercato del gas. In particolare, gli scioperi che hanno interessato gli impianti Gnl in Australia hanno generato notevoli ripercussioni. A ciò si aggiungono le chiusure negli Stati Uniti, un altro evento che ha contribuito a creare turbolenza nei prezzi. 

Inoltre, le interruzioni della produzione in Norvegia hanno avuto una durata maggiore rispetto a quanto inizialmente previsto. Questi ritardi hanno ulteriormente alimentato le tensioni nel mercato del gas, contribuendo all'instabilità dei prezzi. 

In sintesi, l'andamento del gas volatile è influenzato da una serie di fattori, che vanno dalle questioni legate alle forniture invernali agli eventi di tensione che hanno caratterizzato il periodo recente. Tra gli elementi di maggiore rilevanza, si segnalano gli scioperi negli impianti Gnl in Australia, le chiusure negli Stati Uniti e le interruzioni in Norvegia. Questi fenomeni hanno contribuito a generare oscillazioni nei prezzi, portandoli a riavvicinarsi ai 40 euro.

(Redazione)