Potere di acquisto famiglie in calo, qualche dato

04/09/2024 17:29

Potere di acquisto famiglie in calo, qualche dato

Cieli grigi all'orizzonte

La sensazione che serpeggia tra i cittadini italiani, quindi senza fare ricorso a dati statistici, è chiara: sono spariti i soldi. Non nel senso che c'è stata una rapina di massa, beninteso. Ma l'idea che ci siano sempre meno denari a disposizione una volta soddisfatte le necessità primarie è decisamente concreta.
In molti rimpiangono gli anni '80 e '90 e parte del primo decennio del nuovo millennio, quando non c'era sentore di crisi e il futuro sembrava riservare solo prospettive positive. Poi nel 2007-2008 è arrivata la stangata dei subprime americani ed è cambiato tutto. A rincarare la dose poi la pandemia e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Potere di acquisto delle famiglie al palo

Fin qui le sensazioni, ma la statistica viene in appoggio a confermarle.

Nel report ISTAT relativo ai conti nazionali negli anni 1995-2023 pubblicato lo scorso aprile c'è un grafico eloquente. É quello relativo al potere di acquisto delle famiglie. Tra il 2010 e il 2023 il tasso di crescita di questo importante indicatore è stato positivo per 7 anni e negativo per gli altri 7.
Già questo non è un buon indizio e va anche peggio se analizziamo i valori: gli anni positivi sono tutti intorno al +1% tranne il 2021 dove il potere di acquisto è balzato a +3,1% grazie ai sussidi COVID. Tra gli anni negativi ne troviamo tre intorno al -2% e soprattutto il 2012 con un -5,2%, l'anno in cui gli effetti della crisi dei subprime si sono fatti sentire maggiormente in Italia, seppur a scoppio ritardato.

Mercato immobiliare paludato in Italia

Nel Bel Paese abbiamo quindi un evidente problema di capacità di spesa, e se questa diminuisce le prospettive diventano grigie.

Perché il denaro è importante in quanto ti permette di fare quello che ti va, una vacanza, una moto nuova, una casa. Ecco, proprio nel settore immobiliare possiamo trovare un'altra prova di quanto trattato fin qui. Oggi Abitare Co. ha pubblicato un'analisi relativa al mercato della casa nei 27 Stati dell'Unione Europea e in particolare sull'andamento dei prezzi nei dieci anni tra il 2014 e il 2023.
Nel periodo preso in considerazione i valori degli immobili residenziali sono saliti del 66,6% medio.

Un risultato notevole, segno di buona salute per il comparto e di ricchezza dei cittadini europei: per forza perché se non si hanno i denari per comprare casa la domanda scarseggia e i prezzi non potrebbero salire così tanto.

Peccato che quel +66,6% è una media e all'interno di essa troviamo il +168% dell'Ungheria e il +5,5% della Finlandia. L'Italia si trova purtroppo al penultimo posto con un misero +8,3%, altro segnale evidente del fatto che da noi le cose non stanno andando per niente bene.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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