Portogallo promosso ad A-rating da Moody's: riforme e investimenti chiave del successo

Nell'aprile 2011, in piena crisi europea degli spread, il Portogallo dovette ricorrere all'assistenza dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale. Dieci anni dopo, il Paese è stato promosso all'A-rating dall'agenzia Moody's. Questo salto di due posizioni, da Baa2 ad A3, ha avuto luogo venerdì sera, con i mercati chiusi. Secondo Moody's, il motivo di questa promozione è dovuto alle riforme economiche e fiscali attuate dal Portogallo, alla riduzione del debito del settore privato e al rafforzamento del sistema bancario. 

L'agenzia sottolinea inoltre che le prospettive a medio termine sono sostenute da significativi investimenti pubblici e privati e dall'introduzione di ulteriori riforme strutturali, entrambi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Per il futuro, Moody's prevede che l'impatto economico negativo dovuto all'invecchiamento della popolazione sarà bilanciato dall'immigrazione, da una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e da una crescita della produttività. 

Nonostante l'urto della pandemia, il peso del debito del Portogallo continua a diminuire, grazie a una crescita economica solida e a bilanci quasi in pareggio. Tuttavia, l'agenzia avverte che recenti segnali di rischi politici, come le indagini sulla corruzione che hanno portato alle dimissioni del primo ministro Antonio Costa e alle elezioni anticipate indette dal presidente Marcelo Rebelo de Sousa, potrebbero rallentare gli investimenti e le riforme legate al PNRR. Infine, Moody's segnala che un altro rischio per il Portogallo potrebbe essere rappresentato dall'esposizione a rischi climatici fisici, che potrebbero avere un impatto negativo sulla crescita e sui parametri fiscali del Paese maggiore di quello attualmente ipotizzato dall'agenzia.

(Redazione)