Polizze assicurative: la differenza tra capitale garantito e protetto

07/09/2023 15:05

Polizze assicurative: la differenza tra capitale garantito e protetto

Polizze assicurative: capitale garantito o protetto?

Quando i mercati sono estremamente volatili e non si sanno quali pesci prendere, torna in auge la buona e vecchia polizza assicurativa a capitale garantito.  

Molte volte, invece, si sente parlare di capitale protetto

Dobbiamo sapere che le due tipologie di polizze non sono identiche il quanto è proprio diverso il significato dei due termini. 

Quando si parla di polizza a capitale garantito si intende un prodotto che assicura al sottoscrittore almeno il capitale versato (al netto di eventuali costi di ingresso).

Di norma queste polizze sono a vita intera, ovvero la durata coincide con la vita dell’assicurato. 

In qualsiasi momento si voglia effettuare il riscatto del controvalore di polizza (secondo quanto stabilito dalle condizioni generali del contratto), al contraente è garantito almeno di riprendere i soldi che aveva versato all’atto della sottoscrizione (al netto, come già ricordato, di eventuali costi di ingresso). 

Se invece si fa riferimento al capitale protetto, si ha a che fare con tecniche di gestione che mirano a minimizzare il rischio ma che non sono in grado di garantire la totale restituzione del capitale investito. 

Polizze a capitale garantito: storia di un grande amore 

Le polizze a capitale garantito fanno parte, da sempre, del patrimonio investimenti degli italiani. 

Nel tempo, ovviamente, le condizioni e le peculiarità di sono evolute e modificate in base all’andamento del contesto economico globale. 

Infatti, in precedenza, oltre a garantire il capitale, questa tipologia di prodotto prevedeva anche in minimo di rendimento a favore dell’assicurato.

Cosa significava? 

Avere un rendimento minimo garantito voleva dire che, indipendentemente dall’esito annuale della gestione finanziaria posta in essere dalla compagnia assicurativa, il cliente già sapeva che avrebbe comunque avuto, a suo favore, almeno la percentuale di interesse prevista dal contratto. 

Col mutare degli scenari macroeconomici, con i tassi di interesse che erano scesi sotto lo zero, le compagnie non sono più state in grado di promettere al cliente un rendimento minimo.

E, così, sulle nuove emissioni di prodotti, questa clausola è stata abolita. 

La polizza a capitale garantito è un prodotto che ben si sposa con le esigenze di una clientela che non vuole correre rischi.

Ovviamente, non ci si possono attendere rendimenti da urlo anche se, nel corso degli anni, questa tipologia di polizze, in termini di interesse, ha comunque regalato buone soddisfazioni a chi le ha acquistate. 

Polizze a capitale protetto: cosa sono 

Se le polizze a capitale garantito servono a mettere al sicuro il capitale del sottoscrittore, quelle a capitale protetto hanno come obiettivo quello di minimizzare il rischio. 

Ciò significa che viene adottata una strategia di gestione che, da un lato cerca di portare a casa un rendimento superiore a quello di un titolo di stato o comunque di investimento a bassissimo rischio e, dall’altro, cerca di ridurre le possibilità di perdite in conto capitale. 

Alcune di queste polizze possono prevedere una garanzia quasi totale del capitale: garanzia che magari può anche arrivare al 90% e oltre per cento ma che, comunque, non arriverà mail al 100%. 

A differenza delle polizze a capitale garantito i cui capitali vengono investiti esclusivamente investiti nelle gestioni separate (costituite da titoli di stato ed obbligazioni ad alto rating), quelle a capitale protetto destinano una quota del loro investimento ai mercati azionari. 

Da questi ultimi, si cerca di ottenere quel plus in grado di dare, al cliente, un rendimento interessante (e generare commissioni di performance per la compagnia assicurativa). 

 

 

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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