PIL e Fed: per Goldman Sachs recessione meno probabile

24/07/2023 18:00

PIL e Fed: per Goldman Sachs recessione meno probabile

Fed, PIL e inflazione

Si è aperta una settimana molto importante per le prospettive dell'economia USA. Mercoledì la Federal Reserve comunicherà, al termine della consueta due giorni di riunione del FOMC (Federal Open Market Committee, il comitato operativo della banca centrale americana), le decisioni di politica monetaria.
Il giorno dopo il Bureau of Economic Analysis pubblicherà la prima stima (quella più importante e seguita da economisti e investitori) del PIL del secondo trimestre. Infine venerdì sarà la volta dell'indice dei prezzi al consumo PCE (Personal Consumption Expenditures), quello utilizzato dalla Fed come tasso di inflazione obiettivo nelle sue analisi e operazioni.

Si tratta di tre appuntamenti legati saldamente tra di loro.

Il balzo dell'inflazione visto negli ultimi due anni circa ha costretto la Fed a intervenire con una poderosa manovra restrittiva, un rialzo dei tassi che ha messo sotto pressione la crescita economica. Da circa un anno e mezzo la domanda che si pongono gli economisti è: gli USA entreranno in recessione a seguito delle mosse della banca centrale americana?

Il sondaggio del Wall Street Journal

Attualmente il sondaggio condotto Wall Street Journal tra gli addetti ai lavori pone la probabilità di una recessione nei prossimi 12 mesi al 54%, un livello alto ma in flessione rispetto al 61% di tre mesi fa.

Il timore di un discesa in negativo del PIL USA resta quindi consistente. Ma ci sono anche voci dissonanti rispetto al coro. Una di queste è decisamente roboante. Il team di economisti di Goldman Sachs sin dall'inizio della manovra di rialzo dei tassi si è dimostrato molto meno possibilista sull'ipotesi di recessione.

La probabilità massima è arrivata al 35% contro il 65% del sondaggio WSJ del settembre 2022.
A inizio giugno è stata abbassata al 25% per poi passare la scorsa settimana al 20%. Si tratta di un livello quasi neutrale dato che la probabilità di recessione "fisiologica" si attesta al 15%: in media negli USA si osserva infatti una recessione ogni 7 anni.

L'analisi di Goldman Sachs

Quali le motivazioni per essere meno pessimisti in misura così marcata? La principale è la solidità della congiuntura americana.

In base alle analisi di Goldman Sachs il PIL del secondo trimestre dovrebbe segnare una rialzo del 2,3% rispetto al precedente (dati annualizzati), in accelerazione rispetto al +2,0% del dato finale del primo e ben sopra il +1,7% del consensus. Da segnalare anche il rimbalzo degli indici di fiducia dei consumatori dai minimi di un anno fa e il tasso di disoccupazione stabile su livelli storicamente molto bassi.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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