Seduta difficile per l'azionario italiano ed europeo dopo dati negativi sull'inflazione che nel Vecchio Continente ha toccato un nuovo record a maggio ponendosi all'8,1% contro il 7,7% delle attese e il 7,4% della rilevazione precedente. La notizia aumenta la possibilità di un approccio più restrittivo della BCE alla politica monetaria e dunque di possibili effetti sui mercati azionari.
L'indice FTSE MIB cede l'1,22%, il FTSE Italia All-Share l'1,19%, il FTSE Italia Mid Cap l'1,12%, il FTSE Italia STAR l'1,23%.
Vendite anche sui titoli di Stato UE con il rendimento del BTP decennale che balza al 3,14% con un rialzo di 11 punti base e lo spread a 200 pb su uno yield del Bund cresciuto di 7 pb all'1,14 per cento (dati MTS).
A poco giova il dato positivo sul Pil italiano del primo trimestre che mostra un tendenziale +6,2% contro previsioni per un +5,8% e un dato precedente rivisto al rialzo al 6,4 per cento.
La variazione congiunturale torna positiva a un +0,1% ma cresce anche l'inflazione italiana con un balzo del 6,9% a/a e dello 0,9% m/m: la variazione annuale dei prezzi al consumo è sui massimi livelli dal marzo del 1986 (+7%). Preoccupa anche l'accelerazione dell'inflazione di fondo dal 2,4 al 3,3% indicando la propagazione dei rincari dell'energia alle altre categorie merceologiche.
Negativi anche gli altri mercati europei con EURO STOXX 50 -1,26%, DAX -1,2%, CAC 40 -1,43%, IBEX 35 -0,89%.
Negative anche le Borse USA.
L'euro cede lo 0,45% sul dollaro portando l'EUR/USD a 1,072 circa, nonostante le prospettive restrittive sulla politica monetaria della FED. A incoraggiare il biglietto verde contribuirebbe la crescita anche dei rendimenti del debito USA che penalizza ovunque l'appetito per il rischio e si ricollega ancora all'inflazione UE oltre le attese.
La crescita del dollaro non penalizza però le quotazioni del petrolio con il Brent che recupera un altro 0,29% a 117,28 d/b e il WTI a 118,25 (+0,45%).
A incoraggiare le quotazioni del greggio contribuisce in parte il via libera alle parziali e posticipate sanzioni europee sul greggio russo e ancor di più le indicazioni negative dell'Opec+ su possibili aumenti della produzione che potrebbero calmierare i prezzi. A Piazza Affari Tenaris perde il 3,67% mentre Eni limita i danni a un -0,01% forse avvantaggiata dai chiarimenti dello stesso premier Mario Draghi sulla correttezza dei pagamenti della compagnia che non violerebbero le sanzioni UE alla Russia.
Cede invece alle vendite Saipem (-1,85%).
A Milano ancora in rosso Ferrari -4,3%: il titolo è probabilmente penalizzato dall'annuncio del completamento della sesta tranche del programma di acquisto di azioni proprie annunciata a inizio marzo. Viene pertanto a mancare un elemento di sostegno per il titolo.Le vendite sono comunque diffuse su diversi settori dagli industriali come Prysmian (-2,69%) e Interpump (-1,25%) ai finanziari come Nexi (-2,37%)
Enel -1,91% a 6,04 euro.
Barclays riduce il target a 9,20 euro, ma soprattutto potrebbe pesare il dibattito sulla tassazione degli extraprofitti e il cattivo sentiment dei mercati anche sulle utility a causa dei rialzi dei rendimenti (A2A -0,95%; Hera -1%).
In netta controtendenza invece Telecom Italia +2,9% si conferma in buona forma dopo il MoU relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber.
Secondo il Messaggero CDP avrà il 70-77% della newco, Macquarie il 12-15%, KKR il 10-13% e Fastweb (Swisscom) l'1,0-1,5%. Telecom cederà in sostanza la propria infrastruttura: il valore di quest'ultima è indicato in 15-20 miliardi di euro.
Alcuni titoli finanziari sfuggono alle vendite come Bper (+1,7%) e Banco BPM (+0,19%).
Nel caso di Bper potrebbero giovare le voci di proroga degli incentivi fiscali alle fusioni (il gruppo sta acquistando Carige, +0,25%), ma MPS, che potrebbe essere la maggiore interessata, cede comunque lo 0,90 per cento.
La seduta si conferma brillante per Tinexta +9,32% dopo la cessione a CRIF della divisione Credit & Information Management e la focalizzazione sull'offerta di servizi in ambito digital trust, innovation and marketing consultancy e cyber security.
Tra i titoli a capitalizzazione minore non mancano comunque performance positive come quelle di Ecosuntek (+11%) e Imvest (+26%).
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Fonte: FTA Online