Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i mercati finanziari sa che esiste un organismo, denominato Consob, che ha come compito, quello di tutelare gli investitori garantendo la trasparenza, l’efficienza e la regolarità dei mercati stessi.
Si tratta di un organismo decisamente importante quindi che ha un ruolo fondamentale all’interno del nostro sistema economico.
Borsa e Consob: vigilanza e controllo
Per le Società quotate sul mercato finanziario, la normativa vigente prevede obblighi di comunicazione periodica (trimestralmente) in merito all’andamento dell’attività esercitata e della propria posizione finanziaria.
Il tutto viene accompagnato da una relazione trimestrale atta a spiegare la documentazione precedente.
Si tratta di misure atte a prevenire il verificarsi di situazioni spiacevoli e “costose” per le tasche dei risparmiatori. Il monitoraggio costante, infatti, dovrebbe tutelare questi ultimi da eventi repentini ed irreparabili, quali ad esempio il fallimento o misure simili.
Tenendo sotto controllo l’andamento del business e dei conti delle società quotate, si può aver sentore di situazioni negative e quindi agire per tempo.
Questo, almeno, è l’obiettivo. Non sempre, ovviamente, tutto fila per il verso giusto, come insegna anche il passato. Anche perché, alcune volte, comportamenti fraudolenti da parte del management o di chi per esso, hanno celato a lungo condizioni molto diverse da quelle che venivano comunicate in seguito agli adempimenti periodici richiesti dagli organismi istituzionali.
E, alla fine, quando il bubbone è scoppiato, ai risparmiatori ignari, non è rimasto altro da fare che leccarsi le ferite.
Ecco, tutto questo, non dovrebbe più accadere. L’acquisto di un titolo può portare un guadagno o una perdita, ma l’investitore dovrebbe sempre avere la possibilità di essere consapevole delle scelte da fare o non fare (vendere, acquistare, mantenere).
Come evidenziato in precedenza, uno strumento che viene utilizzato attualmente, è la cosiddetta “Black list”, ovvero la lista nera.
Già dal nome si può comprendere tutto, ma cerchiamo di capirne di più.
Piazza Affari: cosa è la Blacklist
Se finisci all’interno della Lista nera, significa che qualcosa non va. Quindi, la Consob, per la tutela del mercato, richiede a queste società uno sforzo maggiore, ovvero l’invio su base mensile di tutta la documentazione inerente al business e alla situazione finanziaria delle stesse.
Finire nella “black list” vuol dire essere sotto la lente d’ingrandimento ed essere monitorati con maggiore attenzione rispetto alle altre aziende quotate.
Borsa Italiana e Consob, infatti, vogliono avere sott’occhio una situazione puntuale e precisa dell’evoluzione societaria e possono, in tal senso, chiedere chiarimenti e documentazione aggiuntiva, ove sia ritenuto necessario.
Quando si finisce nella Lista nera? Sostanzialmente nel momento in cui i parametri societari iniziano ad essere allarmanti: tra questi, uno dei principali, è sicuramente l’indebitamento netto.
Quando quest’ultimo, in relazione all’andamento dell’attività e dei conti societari inizia ad esprimere valori non considerati a norma, ecco che la Consob dispone l’inserimento della Società in questione nella Black List.
Tra le Società in questione, ad oggi, troviamo ad esempio Tiscali, Trevi Group, Zucchi, As Roma, Fidia, ePrice, Bialetti, Algowatt, Banca Monte Paschi, Class Editori tanto per citarne alcune.
Alcune di queste, hanno una storia importante o hanno vissuto periodi d’oro (come Tiscali molti anni fa, ad esempio). A cosa serve conoscere queste informazioni? A valutare, comprendere, scegliere. Conoscenza è sinonimo di consapevolezza.
n
@Foto articolo