Il 2022 è stato un anno di incertezze e sofferenze. A farne le spese, sono state anche quelle società che hanno deciso di quotarsi sul mercato azionario. A dodici mesi di distanza, cerchiamo di fare un primo bilancio delle imprese “eroiche” che sono sbarcate a Piazza Affari.
IPO: che cosa si intende
Per prima cosa, è doveroso ricordare di cosa si parla quando si utilizza il termine IPO (Initial Public Offering).
Con tale acronimo si intende il momento nel quale una società colloca sul mercato i propri titoli azionari offrendoli agli investitori.
Di norma, nella fase di collocamento, viene indicata una forbice di prezzo (minimo e massimo); in base all’andamento dell’offerta (ovvero in base alle richieste da parte degli investitori), viene poi determinato il prezzo di assegnazione all’acquirente sottoscrittore.
Oltre alle caratteristiche della società, alle prospettive, al settore di business, all’utilizzo che verrà fatto delle somme raccolte, è decisamente importante il momento nel quale una società decide di quotarsi in borsa.
In annate come quella che abbiamo appena salutato, caratterizzate da incertezze ed elevata volatilità dei mercati, per le aziende, quotarsi in borsa, rappresenta, in un certo senso, un azzardo.
Infatti, le nuove matricole, nel 2022, sono state solamente 29, circa la metà di quelle dell’anno precedente.
Una diminuzione rilevante, in linea con quanto accaduto a livello mondiale (-45%).
Piazza Affari: le IPO più significative del 2022
In relazione alle matricole che hanno fatto il loro debutto in borsa nello scorso anno, possiamo valutare le più significative, sia dal punto di vista dell’ammontare dell’offerta e quindi delle risorse finanziarie reperite che in relazione alla performance del titolo azionario nel periodo di riferimento.
Se prendiamo in esame il primo criterio, le IPO che hanno raccolto i maggiori capitali sono state Technoprobe con 700 milioni di euro e De Nora con circa 474 milioni di euro.
La prima azienda è la capofila di un gruppo che si occupa progettare e realizzare interfacce elettro-meccaniche, mentre la seconda è leader nel settore degli elettrodi.
Industrie De Nora, tra le due, ha fatto registrare anche una buona performance nei sei mesi successivi alla quotazione avvenuta a cavallo tra i due semestri dello scorso anno.
Performance di rilievo sono da segnalare anche per ciò che concerne Altea Green Power, società che si occupa dello sviluppo e realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici.
Tra le performance peggiori invece, v’è da segnalare quella di Rocket Sharing Company, società che opera in qualità di rivenditore di energia elettrica e gas naturale.
La perdita, si aggira tra il 40% e il 50% rispetto al prezzo di collocamento.
Piazza Affari: puntare sulle IPO oppure no?
Come già evidenziato in precedenza, oltre all’analisi dei fondamentali dell’azienda, risulta determinante il momento nel quale i titoli vengono offerti in sottoscrizione agli investitori.
Sono passati i bei tempi, quelli di inizio secolo, quando ogni nuovo collocamento faceva il botto e portava in dotazione lauti guadagni ai risparmiatori.
Bastava, in quel caso, una declinazione del nome dell’azienda che ricordasse internet o comunque il settore tecnologico e il gioco era fatto.
Oggi, invece, la selezione è diventata estremamente più dura e, probabilmente, è più facile che si verifichi il caso opposto ovvero quello di società molto interessanti che però, il mercato, non premia per la criticità del momento.
Il consiglio, quindi, è quello di leggere sempre il prospetto informativo e di informarsi a dovere in merito all’attività societaria, ai fondamentali di bilancio, alla destinazione d’uso dei capitali raccolti.
Senza scordarsi, ovviamente, che, qualsiasi investimento azionario, comporta di per sé un rischio, ovvero la possibilità di perdere (anche totalmente) il capitale investito.