La giornata di oggi è stata molto positiva per Piazza Affari e le altre borse europee, con il Ftse Mib che ha chiuso la settimana e il semestre sopra i 28.000 punti, raggiungendo per la prima volta tale quota dal gennaio 2022. Questo è un segnale di grande forza per il principale indice di Milano, che ha concluso la seduta in rialzo dell'1,08% a 28.230,83 punti, raggiungendo i massimi dal 2008.
Tra i titoli in evidenza ci sono stati gli acquisti su Iveco (+3,7%), che ha rinnovato l'impegno con Shell per sviluppare una mobilità a zero emissioni, ed Erg (+3,7%), dopo la vendita della centrale di Priolo per 190 milioni. Inoltre, Diasorin (+3%) e Prysmian (+3,4%) hanno registrato buone performance, mentre Leonardo (-0,3%) ha chiuso poco sotto la parità. Durante la giornata sono stati pubblicati i dati sull'inflazione dell'eurozona, che hanno mostrato un rallentamento al 5,5% a giugno rispetto al 6,1% di maggio.
Tuttavia, il dato core ha registrato un aumento dal 5,3% al 5,4%, rafforzando le prospettive di altri due rialzi dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. Negli Stati Uniti, l'indice core PCE (una delle misure di inflazione preferite dalla Fed) ha subito una leggera frenata, passando dal 4,7% al 4,6%, senza influenzare in modo significativo le aspettative riguardo alle prossime mosse della banca centrale, dopo che Powell ha lasciato sul tavolo l'ipotesi di due rialzi consecutivi a luglio e settembre.
Le speranze di nuovi stimoli economici in Cina hanno contribuito a sostenere il sentiment, a seguito dei dati di giugno che hanno evidenziato una crescita dei servizi più debole del previsto e una contrazione dell'attività nel settore manifatturiero. Sul fronte valutario, l'euro/dollaro è salito sopra quota 1,09, mentre il dollaro/yen si è stabilizzato a 144,6 dopo che il ministro delle finanze giapponese ha dichiarato che il governo risponderà adeguatamente a qualsiasi movimento eccessivo nel mercato valutario.
Anche la Banca Centrale Cinese ha affermato che interverrà per sostenere lo yuan, che ha raggiunto minimi di 15 anni. Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio (Brent) è salito a 75,6 dollari al barile. Nel mercato obbligazionario, lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è rimasto praticamente invariato a 167 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,06%.
(Redazione Traderlink)