È stata una giornata di alti e bassi per i mercati azionari europei, con gli investitori alle prese con le recenti decisioni delle banche centrali e un flusso intenso di dati economici. La Borsa di Milano ha chiuso in calo dello 0,3%, con l'indice Ftse Mib a quota 29.500.
Tra i titoli maggiormente in rialzo, abbiamo Banca Generali (+2,9%) e Azimut (+2,3%), sostenuti dai risultati semestrali positivi e le valutazioni favorevoli degli analisti. Inoltre, Iveco (+2,8%) e Stellantis (+2,4%) hanno registrato un buon andamento. Al contrario, i titoli di Erg (-6,6%) e Cnh (-6,25%) hanno perso terreno. Erg ha sofferto dopo aver pubblicato i risultati inferiori alle attese e aver ridotto le previsioni, mentre Cnh ha risentito delle incertezze nel settore agricolo nonostante i risultati positivi. Stm (-4,1%) ha subito vendite dopo la forte crescita del giorno precedente.
Wall Street ha chiuso positivamente a seguito del dato sul Pce core, che ha rallentato dal 4,6% al 4,1% su base annua, il livello più basso da settembre 2021.
Nel frattempo, in Europa sono stati pubblicati i dati sul Pil e l'inflazione di Germania, Francia e Spagna. L'economia tedesca è rimasta stabile nel secondo trimestre, uscendo dalla recessione invernale, e l'inflazione ha rallentato al 6,5%. In Francia, il Pil è salito più del previsto (+0,5%) e l'inflazione è diminuita, mentre in Spagna il Pil è aumentato dello 0,4% e l'inflazione è tornata a salire al 2,1%.
Nel mercato delle valute, l'euro/dollaro è tornato sopra 1,1 dopo il calo del giorno precedente a seguito della riunione della Bce. La banca centrale ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base come previsto, e ha confermato la sua politica guidata dai dati, che lascia aperta la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi o di una pausa.
Il dollaro/yen si è attestato a 139,4 dopo che la Banca del Giappone ha deciso di rendere più flessibile la sua politica di controllo della curva dei rendimenti, un possibile segnale di un cambiamento della sua politica monetaria accomodante.
Tra le materie prime, il prezzo del petrolio Brent si è avvicinato agli 84 dollari al barile.
I rendimenti sui titoli di Stato europei sono leggermente aumentati dopo il calo del giorno precedente, con lo spread Btp-Bund che si è allargato a 161 punti base e il rendimento del titolo decennale italiano al 4,09%.
Invece, i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi sono diminuiti sia sulla scadenza biennale (4,86%) che decennale (3,95%).
(Redazione Traderlink)