Il mercato petrolifero è in attesa di sviluppi futuri dopo che l'Opec+ ha deciso di posticipare la sua riunione dal 26 al 30 novembre per decidere sulle future strategie. Durante la giornata, il Wti è sceso dello 0,58% a 76,65 dollari al barile, mentre il Brent è salito dello 0,26% a 81,63 dollari.
Perchè il rinvio
Non sono state fornite motivazioni ufficiali per il rinvio, tuttavia, si pensa che l'Arabia Saudita stia incontrando difficoltà nella negoziazione dei livelli di produzione con gli altri membri. In precedenza, il prezzo del petrolio aveva registrato un calo del 13% nell'ultimo mese a causa di segnali di un mercato meno rigido del previsto, insieme all'attenuarsi delle tensioni in Medio Oriente e all'aumento delle scorte statunitensi.
In attesa di nuovi sviluppi, il mercato del petrolio rimane in costante evoluzione. Tuttavia, un approccio professionale e informato ai nuovi sviluppi può aiutare gli operatori a navigare in questo complesso ambiente commerciale.
Le previsioni
Il meeting del 30 novembre potrebbe avere un impatto significativo sui futuri equilibri del mercato fino al 2024. L'ipotesi principale è che le riduzioni volontarie delle forniture da parte di Arabia Saudita e Russia vengano estese. Nel 2023, si prevede che la domanda crescerà di 1,9 milioni di barili al giorno, compensata da un'espansione di 2,2 milioni di barili al giorno dell'offerta non-Opec.
Entro il 2024, si prevede un notevole incremento della richiesta di 1,6 milioni di barili al giorno, in particolare dai mercati emergenti, dagli Stati Uniti e dall'Europa, che sebbene debole, si mantiene stabile. Nonostante ciò, l'offerta dei produttori non appartenenti all'OPEC+ dovrebbe aumentare di 1,7 milioni l'anno prossimo, più che sufficiente a compensare l'aumento della domanda. Per mantenere un equilibrio di mercato, l'OPEC+ dovrà continuare a limitare la produzione. Adottare questa tattica sarà fondamentale per garantire un panorama petrolifero stabile per i prossimi anni.
(Redazione)